Stiamo parlando di percentuali a tre cifre che siglano un successo eccellente per alcune tipologie di attività artigianali che nel 20013 hanno davvero fatto il botto. Il risultato più tangibile sono stati i 24mila nuovi posti di lavoro creati. Un numero che corrisponde, a grandi linee, a quello dei dipendenti Fiat in Italia.
Lo studio è stato fatto dalla CGIA di Mestre analizzando i dati forniti dalle Camere di Commercio, ed è così che ha potuto stilare una graduatoria di mestieri che sono in forte espansione nonostante la crisi: tatuatori, pasticceri, pellettai, pizza al taglio, gastronomie, rosticcerie, friggitorie, addetti alle pulizie, estetiste, serramentisti, panettieri, giardinieri, gelatai e dipintori sono le principali attività artigianali che l’anno scorso hanno battuto la crisi.
“Nel 2013 abbiamo potuto registrare una forte espansione delle professioni legate ai settori dell’alimentazione e dei servizi – ha commentato Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA – sebbene a livello nazionale l’artigianato abbia perso quasi 28 mila imprese. La manifattura e le costruzioni, invece, continuano a segnare il passo. L’esplosione di molte attività è sicuramente legata al nuovo stile di vita che la crisi ha imposto alle famiglie italiane. Si va meno al ristorante o in pizzeria, ma alla cucina etnica o alla pizza non si rinuncia. Il boom di aperture registrato dai take-away è riconducibile proprio a questa nuova tendenza. Oppure, ci si priva di un capo di abbigliamento o di qualche giorno di vacanza, ma non si può fare assolutamente a meno al trattamento del corpo o alla manicure. In edilizia, infine, si costruisce sempre meno: di conseguenza le abitazioni esistenti hanno bisogno di interventi manutentivi che molto spesso si traducono nella sostituzione delle porte e delle finestre o attraverso la tinteggiatura delle pareti interne/esterne”.
Ritornando ai dati, se analizziamo il trend di crescita registrato dalle principali attività artigiane nel periodo 2009-2013, scopriamo che i tatuatori hanno segnato la variazione positiva più marcata: + 442,8%. Seguono in questa particolare graduatoria i pasticceri, con +348%, i pellettai, con +216,3%, gli addetti alle pulizie, con + 199,1% e i disegnatori grafici, con + 189,8%.
Chiaramente questi incrementi vanno interpretati con cautela: molte delle categorie elencate sono composte da un numero di attività abbastanza contenuto. Pertanto, bastano piccoli incrementi in termini assoluti per far aumentare a dismisura il dato percentuale.