Nonostante gli aumenti delle addizionali comunali e regionali Irpef riferiti al 2014, se verrà confermato il taglio dell’Irpef promesso dal Governo Renzi, che garantirà dal prossimo mese di maggio un beneficio fiscale di 80 euro al mese per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo al di sotto dei 25.000 euro, questi contribuenti, beneficeranno di un vantaggio economico che oscillerà tra i 600 e i 1.000 euro all’anno.
A fare i conti ci ha pensato l’Ufficio studi della Cgia che ha comparato, per gli anni 2013 e 2014, gli aumenti medi registrati dalle addizionali comunali e regionali Irpef in ciascuna regione e il risparmio di imposta legato all’aumento delle detrazioni da lavoro dipendente disposto dal Governo Letta e in previsione dal Governo Renzi. «In questo confronto – ha detto Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – non abbiamo tenuto conto del probabile aggravio fiscale che le famiglie subiranno dall’introduzione della nuova tassa sui servizi indivisibili, ovvero la Tasi. Altresì, non abbiamo considerato l’effetto negativo, che varrà su tutti i 12 mesi di quest’anno, dovuto all’aumento dell’Iva scattato nell’ottobre scorso. Pertanto, è verosimile ipotizzare che il saldo positivo, dato dalla differenza tra l’appesantimento della busta paga voluto da Renzi e l’aumento delle addizionali Irpef, subirà un ridimensionamento. Chi, invece, presenta un reddito superiore ai 25.000 euro non potrà godere del taglio Irpef ipotizzato dal Governo, ma subirà solo l’aumento delle addizionali».