Le favole cominciano con c’era una volta e a volte anche le storie vere iniziano così. Come quella che vi raccontiamo oggi e che – speriamo – abbia il suo “lieto fine” il 18 maggio.
C’era una volta un calciatore di Buenos Aires che giocava nella serie B argentina e che nel 2006 arrivò a Catania da brutto anatroccolo del calcio per trasformarsi in cigno dopo 216 presenze in serie A e 6 gol.
Lui è Mariano Izco, capitano del Catania che domenica scorsa ha preso per mano la “sua squadra” ha realizzato una doppietta contro la Roma e ha rimesso in corsa salvezza la formazione rossoazzurra.
C’era una volta un pubblico che forse per troppo amore verso “la maglia” aveva deciso di protestare non partecipando più alle partite della sua squadra e manifestando anzi tutto il proprio disappunto all’esterno dallo Stadio. Un pubblico che è passato in soli 90 minuti da insistenti fischi a incoraggianti Olè.
E c’era una volta un Catania brutto, spento, arrendevole che ha ricordato quanto è bello vincere, essere protagonista, gioire a fine partita, ritrovando di fatto quella voglia e quelle motivazioni che hanno latitato per tutta la stagione.
Il Catania esattamente come l’araba fenice grazie alla pazza ed emozionante vittoria contro la Roma per un sonoro 4-1 è risorta dalle sue ceneri e – complici le sconfitte delle dirette concorrenti per la salvezza – è tornato in corsa nella lotta salvezza. Dopo aver celebrato il funerale a un Catania già dato per spacciato, i risultati inaspettati del gioco del calcio hanno regalato una sorpresa proprio in coda al campionato, perché adesso tutto può succedere nella corsa salvezza.
Perché non crederci adesso?
Mancano 2 giornate alla fine del campionato, il Catania ha abbandonato l’ultimo posto della classifica, si è portato al penultimo. Matematicamente è ancora in corsa per restare in serie A e domenica 11 maggio alle 15:00 giocherà la partita più importante della stagione allo stadio Renato Dall’Ara contro il Bologna.
Più che una finale per i rossoazzurri, che sono obbligati a vincere per risucchiare proprio i rossoblù del Bologna nella lotta salvezza e tirarsi fuori dalla parte bassa della classifica. Per scrivere così quel “lieto fine” di cui parlavamo in apertura.
Ma sarà una battaglia perché il Bologna ha messo a disposizione 12 mila biglietti gratuiti per i suoi tifosi: 8000 tagliandi di Distinti Laterali e 4000 di Curva San Luca per tutti gli studenti delle scuole di Bologna e provincia. Il Catania giocherà contro un intero stadio, ma Bologna porta bene ai rossoazzurri che nel 2006-2007 conquistarono già una salvezza, quando giocarono in campo neutro proprio in Emilia l’ultima partita di campionato contro il Chievo e si imposero 2-0 riuscendo ad ottenere la permanenza in A.
Nell’ultima al Massimino – quella del 18 maggio – arriverà l’Atalanta, già salva, che non avrà più nulla da chiedere al campionato. Obiettivo vincere a Bologna, per scrivere la favola. C’è nuova fiducia attorno alla formazione etnea e domenica prossima saranno in migliaia che da Catania partiranno per sostenere i rossoazzurri anche in trasferta.
«La speranza non si è mai spenta anche se sei settimane fa, quando ho preso la squadra in mano, eravamo probabilmente retrocessi – ha commentato l’allenatore Maurizio Pellegrino – Perché non crederci adesso? Andremo a giocarci l’occasione a Bologna».
Chi viene e chi va
Non si è ancora concluso il campionato, che già impazza il calciomercato. Che sia A o serie B, sarà una rivoluzione quella della prossima stagione per la squadra etnea che stravolgerà l’assetto tattico. Tanti giocatori partiranno, alcuni invece ri-partiranno da Catania: probabile che Lodi e Bergessio restino anche in B. Anche se proprio per il “Toro” argentino sono numerose le richieste dall’Italia (Genoa e Torino) e dall’estero (Argentina e Germania). Dovrebbero restare anche Gyomber, Rolin, Capuano, Fedato e Petkovic, così come Frison. Partiranno, invece Plasil, Barrientos (destinazione Messico) e Almiron, ma anche Leto, Monzon, Bellusci, Biraghi e Peruzzi. Troveranno un’altra collocazione anche Alvarez e Keko, in scadenza di contratto.
È già del Napoli Andujar, il cui rapporto con la società etnea si è di fatto concluso lo scorso aprile.