Europee. Verso il vuoto?

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Tanti anni fa, nel pieno del suo vigore fisico e politico, Umberto Bossi venne a Catania e fu contestato duramente al punto tale che non poté quasi svolgere il suo programma e andò via velocemente. Fermo restando che si trattò di un atto ingiusto e antidemocratico, ed infatti ad attuarlo furono i missini di allora, il paragone fra quello che accadde allora e quello che è accaduto lunedì scorso fa capire come i tempi siano cambiati e perfino in peggio. Giorno 5 maggio, 193° anniversario della morte di Napoleone Bonaparte, e genetliaco di donne e uomini geniali come Søren Kierkegaard, Karl Marx, E. A. Mario, Tyrone Power e Guia Jelo, il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, è stato in visita nel capoluogo etneo accolto quasi con entusiasmo. Sul piano della civiltà politica senza dubbio molto meglio di quanto accadde con Bossi.

Ma che Salvini sia persino stato accolto da una folla di simpatizzanti, questo sì che è strano. Al suo fianco il senatore Angelo Attaguile, uno dei ultimi lombardiani, eletto nelle file del vecchio Pdl in Campania (gli stessi che un tempo dissero che mai si sarebbero alleati con la Lega tranne poi a trovarsi in sintonia con Roberto Calderoli, l’inventore del porcellum). Una situazione che dimostra come il solo concetto di politica sia tramontato dalle nostre parti. In effetti, dopo le liste bloccate del porcellum, i giochi “bassi” delle amministrative, queste europee non stanno offrendo nulla.

Soliti nomi, soliti slogan e solite pantomime. Salvini, invece, dice cose chiare e concrete, parla alla pancia della gente e la gente lo capisce. Il punto è: ma cosa vale la Lega in Europa e cosa potrebbe fare. Poco o nulla di fronte agli schieramenti coesi e compatti del PPE e del PSE, i due maggiori partiti europei. Il problema è che i nostri europarlamentari, quasi tutti quelli che lo sono stati e certamente (analizzando le premesse) quelli che lo saranno, hanno la considerazione di un ruolo che debba servire a difendere il proprio orticello politico e non ad agire in favore “delle isole Mediterraneo” o “delle regioni del Sud Europa”. Non cercano alleanze con colleghi di altri stati o regioni che abbiano i nostri stessi obiettivi e le stesse esigenze. Purtroppo rischiamo di avere anche questa volta parlamentari che andranno a Bruxelles per i loro piccoli interessi di parte senza comprendere la grandezza del loro ruolo. Continueremo a perdere tutte le occasioni e il solco tra noi e il resto dell’Europa, quella del nord, quella che conta, diventerà sempre più largo.

Tornando a Salvini, con l’apertura classica della mentalità leghista, ha subito affrontato ad Augusta il problema degli immigrati scatenando le ire del parlamentare regionale Giambattista Coltraro: «Non c’era bisogno della venuta di un leghista per dirci quelle che sono le emergenze sul fronte degli sbarchi degli immigrati».
«Sono settimane che, tra l’indifferenza generale, noi diciamo che bisogna intervenire presto e con decisione per aiutare gli immigrati e dare sollievo ai siciliani che cominciano ad avere grandi difficoltà per accogliere coloro che giungono sulle nostre coste», ha aggiunto Coltraro. «Siamo già al collasso ed è più che mai necessario un intervento forte a livello centrale. Augusta è in grandissima difficoltà e non riusciamo neppure a immaginare cosa succederà se gli sbarchi continuano con questo ritmo. Bisogna muoversi in fretta altrimenti rischiamo danni irreparabili per le nostre comunità e per la nostra gente che è stanca, a disagio, preoccupata», ha concluso Giambattista Coltraro. Le elezioni europee saranno tra circa due settimane, c’è tempo per parlarne… ancora.
Mat

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