Anche un donnaiolo certificato può far “cilecca” la prima notte di nozze, materializzando così l’incubo peggiore di ogni uomo.
Questa la storia di “Aragoste di Sicilia”, la coinvolgente commedia in tre atti di Grimaldi e Corbucci riadattata da Romano Bernardi, che da giovedì scorso è in scena al Teatro Brancati come ultimo spettacolo di una stagione teatrale che ha riscosso parecchio successo.
Protagonista l’esilarante Tuccio Musumeci nei panni del Dott. Danieli, un verace e passionale dongiovanni che dopo le innumerevoli donne, decide, alla soglia della vecchiaia, di pronunciare il fatidico sì, sposando Elena (Marta Limoli), la bella e virginale fanciulla più giovane di lui di quarant’anni.
Dopo due anni di fidanzamento è il momento di concretizzare il loro amore durante la luna di miele in un albergo nella splendida Taormina, ma qualcosa va storto: il Dott. Danieli “non ce la fa”. Il motivo? La cena a base di afrodisiache Aragoste.
Così il dottore si trasforma da leone che era a mansueto felino, così mansueto da far dubitare l’inesperta – ma non stupida – moglie del suo sex appeal.
In soccorso arriva l’esuberante suocera, Donna Virginia, interpretata al meglio dalla splendida Guia Jelo, che escogita diversi stratagemmi per capire se ad essersi guastata sia la “spina” o la “presa di corrente”.
Equivoci e doppi sensi contribuiscono a render più divertente la commedia che ha conquistato l’intero pubblico.
Il culmine delle risate è raggiunto nella spiritosissima scena in cui la giunonica massaggiatrice dell’albergo Maruska (Margherita Mignemi) è stata ingaggiata dalla suocera per sedurre l’ignaro protagonista e verificare le sue “doti” mascoline.
Un inaspettato “volo della ciabatta” durante il rocambolesco e focoso spogliarello di Maruska ha reso il tutto ancora più comico.
Senza dubbio azzeccato il cast scelto dal regista Turi Giordano, che con la collaborazione di Riccardo Perricone per le scene e di Nino Lombardo per le musiche, ha messo in piedi uno spettacolo riuscito.
Particolare degno di nota la splendida forma di Guia Jelo, che ad ogni cambio di scena sfoggiava una forma invidiabile, messa in risalto dagli splendidi costumi scelti da Giovanna Giorgianni.
Lo spettacolo andrà in scena fino al 25 maggio.