Il Partito Democratico di Torino ha sospeso Primo Greganti. Erano anni che non si udiva più questo nome. Dai tempi di “tangentopoli” quando Greganti fu accusato di avere ottenuto tangenti e alla fine fu condannato a 3 anni e 7 mesi per finanziamento illecito al PCI ma non confessò mai nulla. Secondo un testimone: «Primo Greganti era (è) un eroe per l’ex Pci Pds Ds, oggi Pd. Applaudito come una star in ogni sua apparizione pubblica nelle sedi del suo partito. Il suo grande merito? Essere stato omertoso».
Tutta la vicenda rimase però sempre poco chiara. Scrive Bruno Vespa nel suo libro “1989-2000 Dieci anni che hanno sconvolto l’Italia”: “Nel 1995, Giuliano Peruzzi, consulente della Lega delle cooperative fino al ’92, dichiarò al procuratore veneziano Carlo Nordio: «Greganti era notoriamente il cassiere del Pci-Pds incaricato di raccogliere i finanziamenti illeciti provenienti dalle fonti più svariate. Essenzialmente fondi neri costituiti dalle cooperative o mazzette provenienti dagli imprenditori… Pagato Greganti, tutti sapevano che il consenso del Pci era un fatto acquisito, pertanto sia gli appalti nazionali sia le esportazioni verso l’Est avevano il beneplacito di questa forza politica»”.
Il suo nome è dunque una garanzia e, a distanza di 20 anni, Greganti torna in auge. Alcuni giorni fa è stato arrestato per una vicenda di tangenti che riguardano l’Expo 2015 che si dovrà tenere a Milano. Insieme a lui è stata arrestata un’altra vecchia conoscenza della politica e dei giudici: Gianstefano Frigerio, all’epoca di Tangentopoli (lui però era DC) ebbe diverse condanne definitive: 3 anni e 9 mesi per corruzione e concussione, 1 anno e 4 mesi per finanziamento illecito ai partiti, 1 anno 7 mesi per finanziamento illecito e ricettazione. Una tangente di 150 milioni la prese da Paolo Berlusconi ed i suoi rapporti con la famiglia dell’ex Cavaliere continuarono, tanto che nel 2001 fu eletto alla Camera dei Deputati con il nome di Carlo Frigerio. L’inchiesta è alla prime battute ed è tutto ancora da dimostrare, poi eventualmente ci saranno i processi.
Nulla si può dire prima. Ma è lecito che qualche dubbio si insinui nella mente degli italiani. Cosa è servito sconquassare un Paese per essere sempre allo stesso punto? Anzi peggio, prima le tangenti servivano per fare politica adesso servono solo per l’arricchimento personale.
Nel suo famoso discorso del 23 luglio 1993 Bettino Craxi disse: «I Partiti specie quelli che contano su apparati grandi, medi o piccoli, giornali, attività propagandistiche, promozionali e associative, e con essi molte e varie strutture politiche e operative, hanno ricorso e ricorrono all’uso di risorse aggiuntive in forma irregolare od illegale. Se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale. Non credo che ci sia nessuno in quest’aula, responsabile politico di organizzazioni importanti che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro. Un finanziamento irregolare ed illegale al sistema politico, per quante reazioni e giudizi negativi possa comportare e per quante degenerazioni possa aver generato non è non può essere considerato ed utilizzato da nessuno come un esplosivo per far saltare un sistema, per delegittimare una classe politica, per creare un clima nel quale di certo non possono nascere né le correzioni che si impongono né un’opera di risanamento efficace ma solo la disgregazione e l’avventura. A questa situazione va ora posto un rimedio, anzi più di un rimedio».
Nessuno si alzò ma il sistema non fu del tutto disgregato. Per Craxi andò come andò ed è inutile riaprire qualsiasi dibattito ora. Parte del vecchio sistema rimase in piedi, senza dubbio peggiorato, e a quanto sembrerebbe perfino con alcuni degli stessi protagonisti. Potrà mai l’Italia diventare un paese normale?