Catania – Un vero e proprio coro di consensi ha accompagnato la presentazione del nuovo progetto discografico “Iettavuci” di Francesca Incudine presentato lo scorso venerdì 23 maggio al Lam-Lab di Catania. Francesca Incudine si è esibita accompagnata da Manfredi Tumminello alla chitarra, Carmelo Colajanni ai fiati e Giorgio Rizzo alle percussioni. La musica di Francesca può riassumersi attraverso i concetti di scrivere, raccontare e raccontarsi, lasciare un segno, una scia.
Il suo disco nasce quindi dalla sua volontà intima di esprimersi attraverso la musica e il dialetto siciliano per rivivere storie, ricordare sentimenti, emozioni, scelte di una vita. Nei tredici brani Francesca racconta le storie di una giovane donna che osserva il mondo che la circonda con amore ma anche con la consapevolezza di chi riconosce il proprio sogno e cerca il proprio riscatto attraverso l’urlo, “i vuci”, emesso con la forza di chi vuole realmente farsi sentire.
Musica e parole attingono a forme musicali nuove che mai smettono di dialogare con la tradizione, memoria dell’appartenenza a un luogo, a un sapore, a una cultura che pur ha bisogno di essere continuamente ritemprata per sentirsi viva. Accanto alle chitarre classiche, al clarinetto, al pianoforte, convivono i tamburi a cornice, percussioni, fisarmoniche e zampogne.
Il cd, diretto artisticamente da Mario Incudine, e prodotto da Finisterre, vede la partecipazione di Rita Botto, Angelo Loia, Giorgio Rizzo, Salvo Compagno, Manfredi Tumminello, Carmelo Colajanni, Antonio Vasta, Pino Ricosta e Dammen Quartet.
Francesca Incudine nasce ad Enna 37 anni fa. Si appassiona all’età di 13 anni ai tamburi a cornice. Comincia a studiare le percussioni e il canto per iniziare un percorso di formazione artistica che ad oggi continua a crescere e ad impadronirsi delle forme musicali che gli sono più proprie; tra queste, in particolare, la musica folk, di radice popolare che spazia fino alla world music. È proprio su questo campo che da qualche anno ha intrapreso anche la strada della canzone d’autore, scrivendo e componendo in siciliano, accompagnandosi a un ensemble, all’interno del quale canta e suona i tamburi a cornice e che esprime appieno i sentimenti e i contenuti dei suoi brani.