Con l’approvazione definitiva da parte della Camera dei Deputati il “Piano Casa” è divenuto legge dello Stato. Nel dettaglio innanzitutto il Piano prevede che ai 100 milioni di euro già stanziati dal decreto legge IMU dello scorso agosto (n. 102/2013) si aggiungono altri 100 milioni per il biennio 2014-2015. Il Fondo nazionale per l’accesso alle abitazione in locazione prevede l’erogazione di contributi a favore di famiglie che hanno un canone di locazione registrato che si trovano in difficoltà nel pagare l’affitto. Inoltre ai 40 milioni di euro stanziati dal decreto legge IMU dello scorso agosto (n. 102/2013) si aggiungono altri 226 milioni da qui al 2020.
Il Fondo è destinato agli inquilini morosi incolpevoli, cioè a quelle persone che hanno sempre pagato l’affitto e non riescono più a pagarlo o perché hanno perso il lavoro e per difficoltà economiche familiari dovute ad esempio a una grave malattia.
Le risorse del Fondo Affitto sono destinate anche a: costituzione di fondi di garanzia; reperimento di alloggi in locazione a canone concordato, premiando le Agenzie locali che, assegnando gli alloggi agli inquilini provenienti da alloggi ex IACP o sottoposti a procedure di sfratto esecutivo, hanno intermediato il maggior numero di contratti di locazione a canone concordato nel biennio precedente, incentivi ai Comuni che acquisiscono in locazione immobili di privati per contrastare l’emergenza abitativa; incentivi alle rinegoziazioni fra le parti delle locazioni esistenti per la stipula di contratti a canoni inferiori.
Il Piano di recupero degli alloggi ex Iacp e di proprietà dei Comuni, che dovrà essere approvato entro quattro mesi, finanzierà con 500 milioni di euro il recupero di oltre 12.000 alloggi, anche ai fini dell’adeguamento energetico, impiantistico e statico degli immobili. Le risorse, entro il limite di 500.000 euro, verranno reperite attraverso il «fondo revoche» (infrastrutture strategiche «incagliate»)
Altri 67,9 milioni di euro vanno al recupero di ulteriori 2.300 alloggi ex IACP da destinare alle categorie sociali disagiate (conduttori con reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione).
Per incentivare i proprietari di alloggi sfitti a metterli sul mercato a canone concordato, l’aliquota della cedolare secca, già ridotta lo scorso anno dal 19 al 15%, viene ulteriormente abbassata – per il quadriennio 2014-2017 – al 10%.
La cedolare secca al 10% per chi affitta a canone concordato è estesa, oltre ai Comuni ad alta densità abitativa, anche ai Comuni colpiti da calamità naturali per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza negli ultimi cinque anni.
I redditi derivanti dalla locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorrono alla formazione del reddito d’impresa ai fini IRPEF/IRES e IRAP nella misura del 40 per cento per un periodo non superiore a dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori.
Per il triennio 2014 -2016 gli inquilini di alloggi sociali beneficiano di una detrazione pari a 900 euro (per redditi non superiori euro 15.493,71) e a 450 euro (per redditi non superiori a euro 30.987,41).
Chi risiede all’estero e ha in Italia, una o più case sfitte, per una di queste non dovrà pagare l’Imu perché gli verrà considerata come prima casa. Tari e Tasi saranno ridotte dei due terzi.
Chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi. Né potrà partecipare a procedure di assegnazione di alloggi IACP per cinque anni.
Per fronteggiare le conseguenze applicative della sentenza della Corte costituzionale n. 50/2014 sono state introdotte delle misure di tutela e la garanzia di un canone ridotto fino al 31/12/15 per gli inquilini che avevano applicato le disposizioni anti-evasione denunciando i canoni in nero.