Detto fatto. A otto giorni otto dal via ufficiale che Confcommercio Catania ha dato alla raccolta firma per la petizione contro lo spostamento dell’ufficio postale “Catania 11”, l’incontro con il Prefetto c’è stato.
Proprio stamattina una delegazione guidata da Agostino Trovato ha consegnato le mille firme raccolte questa settimana alla dott.ssa Pennisi che li ha ricevuti in rappresentanza di sua eccellenza il Prefetto. Erano presenti all’incontro il dott. Saguto presidente di Ascom Confcommercio, la dott.ssa Tuccari presidente del comitato commercianti di via Pietra dell’Ova e il commerciante Carmelo D’Angelo in rappresentanza dei residenti.
“Le motivazioni che sono state messe sul tavolo – ci ha detto Trovato – sono state molteplici ma quelle in evidenza sono di sicuro quelle relative ai disagi che avrebbero gli anziani costretti a spostarsi così tanto, senza mezzi di pubblici di collegamento efficienti e con il rischio di possibili rapine nel tragitto di ritorno. Problemi anche per i commercianti che si troverebbero sguarniti di un servizio che fa parte del quartiere ormai da tempo. Per non parlare poi della sicurezza della zona che verrebbe sicuramente minata a causa di un ulteriore e prevedibile depauperamento commerciale della zona”.
L’incontro sembra essere stato fruttuoso, infatti la Pennisi si è assunta il compito di organizzare un tavolo tecnico, al quale la delegazione parteciperà con piacere – se invitata – tra il proprietario dell’immobile di via Pietra dell’Ova – in cui attualmente c’è la sede di Catania 11 – e Poste Italiane.
“Insieme alle firme – ha continuato Trovato – abbiamo consegnato l’articolo pubblicato su “Leggimi” il 10 giugno e abbiamo manifestato la nostra disponibilità a procedere con un esposto se necessario. Non averlo presentato fino ad ora dipende dal fatto che non abbiamo avuto nessuna risposta ufficiale, se non quella pubblicata da voi, da Poste. Anche la dirigente provinciale di Poste Catania non ha detto nulla”.
https://www.leggimionline.it/2014/06/10/mille-firme-per-non-spostare-catania-11-un-successo-la-petizione-di-confcommercio-che-giovedi-incontrera-il-prefetto-ma-poste-ha-gia-il-contratto/
In effetti la risposta che Poste Italiane ci ha dato è arrivata dal Servizio comunicazione territoriale di Palermo. In quella risposta viene esclusa – da Poste – «qualunque possibilità di trovare sinergie per il reperimento di nuovi locali perché la parte contrattualistica dei nuovi locali (quelli che sorgeranno vicino al supermercato di piazza Tivoli, nda) è già stata conclusa». E tornare indietro pare che proprio non si possa. Insomma nessuno di noi arma un trasloco in un giorno e se lo deve fare la Posta gli aspetti da considerare sono maggiori di quelli di una famiglia: costi, sicurezza, impiantistica e burocrazia ad esempio. Se si fosse saputo in tempo magari la sinergia sarebbe stata anche gradita.
E invece qualcuno ha messo in giro voci sbagliate. “È Poste che vuole andare via”. “È Poste che non ha voluto rinnovare il contratto”. Quando poi la verità è che proprio Poste Italiane è stata sfrattata. Per fine locazione, attenzione, non per morosità. Ma sempre sfratto è. E magari c’è già chi si mangia le dita al pensiero di aver perso – in questi tempi di vacche magre – l’opportunità di un contratto d’affitto tanto sicuro.
“Catania 11 trovò la sua sede in via Pietra dell’Ova cinquant’anni fa – ci ha detto Carmelo D’Angelo la settimana scorsa – proprio nell’immobile di fronte alla piazzetta e oggi è sfitto come altre otto botteghe nella zona”.
Sarebbe interessante sapere quanto paga attualmente Poste per la “bottega” a Canalicchio, ma questo non ci è dato sapere anche se le voci corrono e si rincorrono. Qualcuno vicino a Poste ha osato un 5.000 (cinquemila) euro al mese da far girare la testa. Qualcun altro della zona parla di 1.500 euro al mese. La differenza è abissale e magari la verità, come in tutte le cose, sta nel mezzo. Ma se fosse vera la prima, chi di noi non avrebbe rinnovato il contratto su due piedi?
Intanto nel nuovo locale non c’è nulla che faccia pensare a un ufficio postale.
Monica Adorno