E sempre in tema di immigrazione, la riunione presieduta a Catania dal ministro dell’Interno Angelino Alfano sabato 14 nella residenza del Prefetto è stata un vero e proprio vertice. Vi hanno infatti partecipato i prefetti dell’isola ed i sindaci dei comuni maggiormente interessati. L’incontro si è svolto a porte chiuse ma alla fine il ministro Alfano ha parlato con i giornalisti annunciando che «Faremo un’unità di missione al Viminale che si confronterà 24 ore su 24 con i sindaci coinvolti dall’emergenza immigrazione».
«Rafforzeremo i presidi di sicurezza nell’ambito delle province dove si verificano più sbarchi – ha proseguito – anche se non è stato registrato nessun incremento dei reati da quando c’è l’operazione Mare nostrum. Anzi, con i dati del Dipartimento di pubblica sicurezza, siamo in grado di certificare un calo di episodi criminosi.
Comunque, ha precisato il titolare del Viminale, non vogliamo che per gestire gli sbarchi ci sia un distoglimento di personale di polizia o delle forze dell’ordine che venga distolto da altri compiti».
Alfano è poi tornato a parlare di Frontex che, «ha in bilancio 80 milioni di euro, mentre noi ne spendiamo 9 milioni al mese per Mare nostrum. Quindi l’intero bilancio di Frontex per presidiare tutte le frontiere europee costa quanto nove mesi di Mare nostrum. Così non può funzionare».
«Noi abbiamo dato vita ad una operazione che ha salvato decine di migliaia di vite umane dopo una strage, quella di Lampedusa, ha evidenziato il ministro dell’Interno, che ha visto oltre 300 morti, ma quell’operazione aveva una filosofia, era a tempo e serviva ad aggredire i mercanti di morte e salvare vite umane».
In tema di asilo, infine, Alfano ha precisato che, «il nostro sistema sarà efficiente se sarà in grado di dire sì o no ai richiedenti in un tempo più rapido», ed ha annunciato di potenziare le Commissioni che esaminano le domande, «per evitare disfunzionalità che creano lentezze».