Università italiane: Catania al 51° posto nella classifica del Sole 24Ore. Peggio di noi solo Napoli con tre università

Il Palazzo dell'Università di Catania

Il Palazzo dell’Università di Catania

L’Università di Catania si è piazzata al 51° della speciale classifica degli atenei italiani elaborata e pubblicata qualche giorno dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”. Una classifica che vede nelle prime dieci posizioni le Università di Verona, Trento, Politecnico di Milano, Bologna, Padova, Politecnico delle Marche, Ca’ Foscari di Venezia, Milano Bicocca, Siena e Politecnico di Torino.

Peggio di Catania, solo Reggio Calabria Mediterranea, L’Aquila, Cassino, Cagliari, Napoli Federico II, Bari, Napoli II Università, Perugia Stranieri, Palermo, Napoli Parthenope.

Specifica Il Sole 24 Ore: “Questi risultati sono disegnati dal nuovo pacchetto di indicatori, che rispetto alle edizioni precedenti delle «classifiche di qualità» offrono un quadro più ricco e articolato. La nuova impostazione, che misura il risultato finale per metà sugli indicatori della didattica (i primi nove) e per metà su quelli della ricerca (si veda la nota metodologica) permettono anche di valutare più a fondo le caratteristiche di ogni ateneo. In realtà, le sedi più “forti” occupano i primi posti in entrambe le graduatorie, ma il confronto fra le classifiche permette di individuare da un lato gli atenei eccellenti su terreni come la struttura docente e la puntualità degli iscritti rispetto al piano di studi (in particolare i Politecnici, guidati da Milano) e dall’altro le performance più brillanti sui progetti di ricerca o sulla qualità dell’alta formazione (Verona tra le statali, la Luiss fra le non statali).

In tutti gli indicatori, emergono altrettanto chiare le difficoltà che si vivono al Sud, dove l’emigrazione studentesca priva spesso le università degli studenti più motivati. La carenza di strutture si spiega anche con un livello di tasse universitarie molto più basso della media e anche la ricerca fatica a farsi davvero strada”.

Per Catania, dunque, un risultato assolutamente fallimentare. Per di più, se si considera che la migliore università italiana (Bologna) si era piazzata al 118° nella graduatoria di tutti gli atenei del mondo, ci comprende come i nostri studenti partano assolutamente penalizzati nelle sfide internazionali.

Difficile addebitare colpe specifiche che, per equità, vanno distribuite a tutti coloro che hanno avuto voce in capitolo per lo meno negli ultimi 20 anni. Gestioni che hanno puntato fortemente a sostenere i settori più politicizzati o retti dalle personalità più importanti magari a scapito di quelli meno “sponsorizzati” ma più produttivi e efficienti. Inoltre Catania ha sofferto, come e più delle altre università di nepotismo, clientelismo, chiusura alle novità e arroccamento dei poteri tradizionali, che sono la palla al piede dell’intero sistema nazionale. Non a caso in classifica tutte le posizioni peggiori sono occupate da università del Sud dove questi fenomeni sono più diffusi.

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