Il Catania fa sul serio: gli etnei si sono lanciati sul mercato. Dopo Calaiò e Crapek, è arrivato anche Marcelinho a ballare il samba con il Catania. Un anno di contratto per il giovane brasiliano con passaporto portoghese, che arriva in rossoazzurro a parametro zero, grazie alla lungimiranza di Pablo Cosentino che ha saputo “catturarlo”, quando il giocatore verdeoro a gennaio, si era svincolato dal Baniyas, la squadra degli Emirati Arabi dove aveva trascorso sei mesi, proprio per tentare l’avventura italiana.
La notizia era nell’aria già da mesi, perché il giovane brasiliano a inizio anno si era già allenato a Torre del Grifo Village, e adesso è arrivata anche l’ufficialità: Marcelo Leite Pereira, noto come “Marcelinho”, è a tutti gli effetti un giocatore del Catania.
Obiettivo vincere la serie B
La società di via Magenta sembra avere le idee chiare per la stagione che sta per cominciare. Basta ascoltare l’addì etneo Pablo Cosentino per capire la portata dell’annata che il Catania si appresta ad iniziare. Parla poco l’amministratore delegato argentino, ma quando lo fa non è mai banale.
Grinta, personalità e voglia di far bene questo quello che è trapelato nel corso del suo primo incontro stagionale con i giornalisti.
«L’anno scorso è stato un fallimento – ammette Cosentino – ma non è mai mancata la voglia di far bene. Quest’anno ripartiremo dalla volontà di essere protagonisti. Vogliamo vincere il campionato. Ho parlato con tutti i giocatori e li ho valutati su due aspetti quello del campo e quello umano. Mi prendo le responsabilità delle cose che non sono andate e di certo vi dico che non faremo gli stessi errori. Credere nel progetto significa fare come ha fatto Calaiò: cioè scegliere Catania anche a costo di decurtarsi notevolmente lo stipendio».
Il mercato e i singoli
«Ho un budget limitato – aggiunge Cosentino – e sto lavorando per formare una squadra vincente con cifre che non risultino eccessive. Stiamo cercando di portare a Catania alternative valide ai giocatori attualmente in rosa. Stiamo operando per mettere a disposizione di Maurizio Pellegrino una squadra vincente. Rinaudo mi piace molto, calciatore di grande spessore, lo porterei volentieri nuovamente a Catania: oggi però è lontano dalla nostra portata. Mi chiama tutti i giorni perché vuole tornare a giocare con noi, ma al momento non ci sono le condizioni per rinnovare il prestito. Alessandro Rosina ci piace, come altri».
La preparazione fisica e mentale
«Abbiamo cominciato il ritiro prima della altre – aggiunge l’amministratore etneo – lo scorso anno abbiamo avuto tanti infortuni, quest’anno non succederà. Abbiamo valutato tutti i giocatori singolarmente per essere sicuri che non succeda quello che è accaduto lo scorso anno.
Gli infortuni ci sono nel calcio, ma noi quest’anno stiamo lavorando per porre le basi affinché questo non accada. Lavoriamo per formare un gruppo compatto. Mai niente è scontato, non pensiamo di vincere a mani basse il campionato, ma lo faremo lavorando».
Moduli: 433 o 4231
«Più del modulo, dobbiamo guardare all’interpretazione dello stesso», aggiunge ancora Pablo Cosentino.
Il settore giovanile
«Stiamo lavorando molto per migliorare i nostri giovani – spiega Cosentino – Abbiamo progetti a lungo termine. Io devo vincere il campionato, non guardo un giovane in base all’età, ma alle qualità che ha quando è in campo».
Le cessioni
«Per i nostri giocatori devono arrivare delle offerte irrinunciabili, altrimenti resteranno tutti qui perché tutti hanno espresso la voglia di tornare a giocare con il Catania in serie A».
Lo stadio
«Non dipende solo da noi – conclude – I tempi che prevediamo per la sua costruzione sono tre, quattro anni, noi la nostra parte la stiamo facendo».
Antonietta Licciardello