Si è appena conclusa la seconda edizione di Zanne Festival, una tre giorni di concerti che ha proiettato Catania nel circuito delle città italiane dei grandi festival nazionali. A partire da un cartellone di band di tutto rispetto, rigorosamente internazionale: dagli Usa i Blonde Redhead, i Black Rebel Motorcycle e i Calexico, dal Canada i Dirty Beaches, dal Regno Unito i Clinic e i Dark Horses e dal lontano Taiwan gli Skip Skip Ben Ben, che con Zanne hanno inaugurato la loro primissima esibizione europea. Unica presenza italiana, e orgogliosamente siciliana (Augusta), i giovani e promettenti Lead to Gold, vincitori del contest “Nuove Zanne”, creato ad hoc per dare visibilità alle migliori band emergenti.
Per tre giorni, dal 18 al 20 luglio, Catania ha dunque respirato una ventata d’ossigeno rigenerante all’insegna delle migliori sonorità tra rock, psichedelia e sperimentazione, catturando un vasto pubblico giunto dalle varie parti dell’isola e oltre, nella splendida location del grande Parco Gioeni, un piccolo polmone verde collocato nella parte più alta della città.
Particolarmente apprezzata l’esibizione dei Blonde Redhead, trio italo-nipponico-americano composto dai gemelli Amedeo e Simone Pace e dalla giapponese Kazu Makino. Atmosfere lievi e trasognate, nate da una sapiente commistione di sonorità elettroniche e da un dosaggio minimale di chitarre, salvo improvvise esplosioni elettriche a ricordare il suono originario della band ben più granitico e lacerante. Ma a farla da padrona è soprattutto la voce della Makino, eterea e rarefatta, che ipnotizza il pubblico evocando suggestioni oniriche.
Grande successo e volumi stratosferici anche per i Black Rebl Motorcycle, di scorza ben più dura, capaci di erigere un muro sonoro di notevole impatto scaturito dai chitarroni di Peter Hayes, dalla potenza del basso distorto di Robert Turner, suonato come una chitarra, e dalla roboante sezione ritmica affidata alla brava Leah Shapiro. Sorprendono i Clinic, con una varietà di suoni davvero inesauribile – impossibili da classificare in un genere – col loro continuo spaziare tra noise, punk, garage, psichedelia, elettronica, surf, funk, kraut e molto altro ancora.
Ampi consensi hanno riscosso anche i Calexico nella serata conclusiva di domenica 20 luglio, quella col maggior numero di affluenze. Una band composta da otto elementi capace di unire virtuosismo a una grande comunicatività con un sound anche in questo caso composito e variegato che mette insieme la tradizione del miglior rock americano indipendente con sonorità carioca e tipicamente latine, fra trombe, percussioni, fisarmoniche e molto altro. Performance che ha concluso in bellezza tre giornate fitte di musica di elevata qualità. Zanne rappresenta per Catania un fiore all’occhiello da non sciupare. Assolutamente.
Marco Salanitri