Mentre i superpagati calciatori del Catania e quelli ancora di più della Nazionale, oscillano tra una retrocessione ed un’eliminazione entrambe sufficientemente vergognose, i molto più umili atleti di altri sport cosiddetti minori esaltano il nome della Sicilia nel mondo. Purtroppo i modelli sono i calciatori e non gli altri. Stiamo parlando dello “Squalo dello Stretto”, il messinese Vincenzo Nibali, della schermitrice catanese (più precisamente puntese), Rossella Fiamingo, medaglia d’oro nella Spada i Mondiali assoluti di Kazan in Russia alla quale bisogna aggiungere la medaglia di bronzo nella spada maschile conquistata dall’acese Enrico Garozzo.
Tre storie completamente diverse rispetto a quelle dei super coccolati campioni di calcio. Tre storie di impegno, fatica, sofferenza, solitudine; di allenamenti duri, condotti a volte perfino con metodi artigianali, senza mega preparatori e scienziati di tecnica e di medicina sportiva. Lontano dai fans e dal grande pubblico che in queste discipline non esistono. Forse qualcosa in più per Vincenzo Nibali visto che la platea degli amanti del ciclismo, pur non essendo quella di Bartali e Coppi e neppure quella di Moser, Saronni e Pantani, è ancora abbastanza folta. Ma il fatto che Giro e Tour non vengano trasmessi a pagamento su Sky la dice lunga sulla differenza che passa con il calcio. Per il quale sono a pagamento perfino le amichevoli.
E a Catania abbiamo anche, e non solo, l’esempio delle ragazze dell’Orizzonte
Pallanuoto.
Ha scritto nei giorni scorsi sul quotidiano La Repubblica, Fabrizio Bocca: «La vittoria di Nibali è una lezione per molti, nello sport e anche oltre. Non si ottengono grandi risultati senza sacrificio e preparazione. Andarlo a dimostrare a Parigi sotto l’Arc de Triomphe, mentre suona l’inno di Mameli, è un bel messaggio all’Italia che arranca disperata giorno per giorno. La fatica e il sacrificio danno sempre una speranza».
Applicare tutto questo alla vita quotidiana sarebbe senza dubbio un ricetta vincente non solo per ogni singolo individuo ma per l’Italia intera.
Mat