L’integralismo musulmano alla conquista dell’Europa

Gli uomini del califfato islamico

Gli uomini del califfato islamico

L’Islam è un mondo complesso che spesso noi Occidentali conosciamo poco e quindi non riusciamo a capire. Lasciando da parte la questione palestinese, dopo decenni di scontro con Israele, perché è una situazione specifica sulla quale ci sarebbe troppo da trattare, l’attenzione va posta in questo momento su quello che sta succedendo nel territorio tra la Siria e l’Iraq.

Innanzitutto non ci si deve meravigliare della voglia di fare proselitismo da parte dei musulmani. Succedeva esattamente la stessa cosa nel passato con gli europei. Solo per citare qualche esempio: Carlo Magno con i Sassoni, l’iconoclastia, la crociata contro gli Albigesi, gli Spagnoli nelle Americhe, la Notte di San Bartolomeo, la Guerra dei Trent’anni. Poi, fortunatamente, è uscita fuori gente come Voltaire e grazie alla Rivoluzione francese la “Volontà di Dio” è diventata meno feroce.

Quella degli stati europei è un’altra cosa e spesso era manifestamente legata alle questioni economiche. In Europa, alle fine del XVIII secolo, in certe cose, come diceva Napoleone, ormai «Dio non c’entrava per nulla». Anche se in effetti il Papa Re cercò di farcelo entrare fino al 1870.

Nel mondo musulmano, forse perché, considerata la data dell’Egira, l’anno in corso è il 1392 e quindi la “Volontà di Dio” è quella di fare proselitismo se occorre anche con la spada. E sembra che essi si siano realmente fermati a quella data del nostro calendario. Parametrando con l’Europa si dovranno aspettare circa 400 anni prima dell’avvento di un novello Voltaire. Per fortuna le cose adesso vanno più veloci e il tempo potrebbe essere minore. Il pericolo, però, c’è adesso. Non c’è dubbio che il mondo occidentale corre il serio rischio di subire un attacco o, perlomeno, di andare allo scontro frontale con il fondamentalismo islamico che non è dettato dai disagi sociali ed economici ma solo dal forte fanatismo.

Il feroce Saladino

Il feroce Saladino

Il disagio, purtroppo, appartiene ai palestinesi che tra gli arabi sono certamente quelli più “laici”. Mentre chi inneggia al califfato è fanatico e fondamentalista. Almeno con i criteri moderni. Basta dare un’occhiata alla storia dell’Europa cristiana per capire che non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Il punto è che adesso noi sappiamo che quella strada è sbagliata. Come faremo a farlo capire a coloro che al di là di Maometto non intendono ascoltare nessun altro? Come faremo a spiegare che la fede è un fatto personale e che Dio (in qualsiasi modo lo chiamiamo e lo immaginiamo) è amore e non voglia di conquista? È un problema ma certamente non possiamo e non dobbiamo soccombere ai fanatici. Noi occidentali ma anche quei tanti musulmani che vivono serenamente la loro fede e non pensano affatto di imporla a colpi di scimitarra o con le bombe.
Mat

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