Lampedusa, il mal d’Africa e il “vaffà…” del sindaco a O’Scià

Collage Lampedusa da O'Scià

Collage Lampedusa da O’Scià

Non so se esista il mal d’Africa, ma di sicuro quest’estate ho avuto modo di sperimentare il mal di Lampedusa, rettangolo di terra e roccia di poco più di venti chilometri quadrati beatamente immerso nel cuore del Mediterraneo. Territorialmente siciliana, compresa nella provincia di Agrigento, ma geograficamente africana, molto più vicina alla costa tunisina che a quella sicula, l’isola si colloca più a sud delle stesse città di Tunisi e Algeri.

Lampedusa, paradiso terrestre (doremifasol.org)

Lampedusa, paradiso terrestre (doremifasol.org)

Se deciderete di soggiornarvi non vi resta dunque che scegliere con quale mezzo raggiungerla, con un comodo e rapido aereo o via mare: con quattro ore di aliscafo (poco raccomandabile per i deboli di stomaco) o, per gli spiriti più romantici e pazienti, col più tradizionale traghetto, otto ore di traversata in cui non sarà difficile imbattervi in alcuni esemplari di tartaruga Caretta-Caretta liberamente girovaga nelle acque del Mediterraneo e, per i più fortunati, in alcuni esemplari di delfino. Una volta messo piede sull’isola non avrete poi che l’imbarazzo della scelta per la quantità di differenti e paradisiache spiagge, cale e calette da visitare.

A partire dalle più affollate Cala Guitgia o Cala Croce, vicine al centro abitato e pulsanti di movida, la bianca e marmorea Cala Pisano, piccolo molo interamente pavimentato in marmo bianco, ideale per prendere il sole o per sbizzarrirsi in tuffi più o meno goffi o acrobatici. O ancora la suggestiva Cala Creta, caratterizzata dalle calde tonalità del giallo della creta che la compone e, per i più avventurosi, le imperdibili Cala Galera e l’ambitissima Isola dei Conigli (dove è possibile fare un salto nei ricordi della musica leggera italiana ricordando le note, le canzoni e le nuotate di Domenico Modugno che proprio sulla spiaggia dei Conigli aveva la sua casa), per raggiungere le quali dovrete faticare un po’ scarpinando per qualche chilometro tra le desertiche alture dell’isola, ma venendo assolutamente ripagati dal panorama mozzafiato che vi si paleserà dinanzi. E il gioco varrà la candela. Senza alcun dubbio.

Lampedusa. Alcuni momenti da O'SciàE Sabir manda a casa o’Scià
Fino all’anno scorso i mesi di settembre e ottobre avevano un motivo in più per invogliare a visitare Lampedusa. Al di là delle temperature africane che la rendono estiva fino a novembre, questa isola bianca e ruvida era diventata la protagonista indiscussa di una celebre rassegna musicale O’Scià voluta e organizzata da Claudio Baglioni. Nei dieci anni e più in cui si è tenuta il cantautore romano ha portato, sulla spiaggia della Guitgia, un numero infinito di artisti italiani che hanno regalato tre giorni di musica gratis a turisti e lampedusani. Poi la festa è finita. Forse sono finiti i soldi o forse c’è stato altro. Stranamente però quest’anno il sindaco Nicolini ha affidato a Fiorella Mannoia l’organizzazione di “Sabir” un evento che si terrà a Lampedusa dal 1° al 5 ottobre. Stesse date di O’Scià. Sembra che poco prima di definire il tutto il sindaco Giusi Nicolini e Fiorella Mannoia si siano informate dell’effettivo stop di O’Scià invitando per di più Baglioni a entrare a far parte dell’organizzazione della nuova rassegna e invitandolo a tenere un concerto in una delle serate di Sabir. Che tradotto sarebbe come concedere al padrone di casa di essere ospite in casa sua…!

Baglioni a Lampedusa (2010)

Baglioni a Lampedusa (2010)

Forse è un po’ presto per capire se il trend turistico dell’isola, nell’estate 2014, sia stato in rialzo o in discesa, Di sicuro le polemiche hanno subito un’impennata sia quelle tra l’amministrazione comunale guidata da Nicolini e la Fondazione di Baglioni, sia quelle all’interno del Consiglio comunale. E senza nascondere la delusione per la fine di una rassegna che abbiamo visto nascere – nel 2003 eravamo alla spiaggia della Guitgia – ci chiediamo se il sindaco Nicolini, nella voglia di prediligere Fiorella Mannoia, non avrebbe potuto scegliere un qualsiasi altro periodo per Sabir. E questo ancor prima di dare un peso reale ai nomi dei protagonisti, Baglioni e Mannoia, o un valore pieno alla parola Riconoscenza!
Marco Salanitri e Monica Adorno

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