Nicolàs Spolli, maglia n. 3 del Calcio Catania
A Catania ha trovato l’amore, in città è riconosciuto come leader di un gruppo che cerca riscatto dopo la retrocessione, l’amministratore delegato dei rossoazzurri lo ha blindato chiedendo per il suo cartellino 10 milioni di euro. E lui Nicolas Spolli, si è cucito addosso quella fascia da capitano che ha ereditato dall’amico di sempre Mariano Izco, promettendo di fare da chioccia ai più giovani e di diventare punto di riferimento per tutti i compagni.
“Il nostro è un gruppo importante – ha spiegato questo pomeriggio ai giornalisti il numero 3 del Catania – Dobbiamo solo imparare a gestire meglio alcuni momenti del match e migliorare nella fase di non possesso palla, aumentando la nostra attenzione. Siamo in undici a entrare in campo, siamo una squadra e se uno di noi commette un errore, sta al compagno cercare di rimediare”.
Il Catania si prepara alla trasferta di Vercelli con un obiettivo: riscattare il pareggio casalingo all’esordio, contro il Lanciano.
“Brucia ancora il pareggio – racconta il capitano – soprattutto perché il gol del Lanciano è arrivato a 30 secondi dalla fine –. I due rigori contro, ci hanno un po’ tagliato le gambe, avremmo dovuto chiudere il match prima. Adesso pensiamo solo a far bene a Vercelli. Non ci interessa contro chi giochiamo perché tutte le squadre giocheranno per vincere. Quindi dobbiamo solo concentrarci su noi stessi. Abbiamo fatto una preparazione importante, non ne avevo mai fatto una così prima, cresceremo durante il campionato. Giocheremo sul sintetico? Per noi non cambia nulla”.
Un ultimo pensiero Spolli lo rivolge ai giovani del gruppo: “Ce ne sono tanti interessanti. Chrapeck e Barisic ad esempio o anche Gyomber, che è destinato a giocare presto in una grande squadra”.
MaTo