Alla luce del rapporto trimestrale della Banca d’Italia, nel secondo trimestre del 2014 emergono segnali contrastanti sull’andamento del mercato immobiliare italiano. Da un lato la quota di agenti che hanno venduto o locato almeno un’abitazione è aumentata e l’accesso al finanziamento dell’acquisto dell’abitazione mediante mutuo è risultato più agevole. Dall’altro lato i giudizi relativi alle condizioni della domanda sono peggiorati e la quota di agenti che hanno riportato un calo dei prezzi, pur in leggera diminuzione, rimane largamente predominante. Le attese degli operatori, valutate rispetto a un anno prima per attenuare l’impatto della forte stagionalità nel periodo estivo, sono migliorate con riferimento alle tendenze di breve termine sia del proprio mercato sia di quello nazionale. Nell’orizzonte dei due anni, tuttavia, al miglioramento rispetto all’estate del 2013, si contrappone la netta riduzione dell’ottimismo nel confronto con la precedente indagine dello scorso aprile.
Prezzi. Nel secondo trimestre del 2014 si registra una diminuzione dei prezzi di vendita che rimane largamente predominante, anche se è diminuita al 67% (dal 70 precedente) mentre è cresciuta l’incidenza dei giudizi di stabilità (al 32,5% dal 29,7).
Compravendite. La quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione nel secondo trimestre del 2014 è salita al 68,1% (64 nella rilevazione di aprile), soprattutto nel comparto degli edifici preesistenti.
Incarichi a vendere. Il saldo fra le risposte di aumento e di diminuzione delle giacenze di incarichi a vendere è aumentato (a 28,4 punti percentuali da 24,8 della precedente rilevazione) mentre quello riferito ai nuovi mandati è lievemente diminuito (a 18,1 punti percentuali). Rimane ancora significativo il divario tra i prezzi di domanda e quelli di offerta. Nei giudizi delle agenzie la cessazione degli incarichi a vendere continua a risentire in misura rilevante sia di proposte di acquisto a prezzi ritenuti troppo bassi per il venditore sia dell’assenza di proposte a causa di prezzi ritenuti troppo elevati dai potenziali acquirenti. È invece diminuita la quota di agenzie che riconducono la decadenza dell’incarico alla difficoltà di reperire un mutuo (al 34,2 dal 41,7%).
Tempi di vendita. Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è rimasto sostanzialmente stabile, al pari del tempo medio che intercorre tra l’affidamento del mandato e la vendita dell’immobile (9,4 mesi).
Modalità di finanziamento. La quota di acquisti finanziati con un mutuo ipotecario è rimasta pressoché invariata intorno al 63%.
Locazioni. L’83,8% delle agenzie ha dichiarato di avere locato almeno un immobile nel secondo trimestre del 2014 (81,6% nel trimestre precedente). Tra queste è lievemente aumentata l’incidenza delle agenzie che hanno segnalato un aumento dei canoni di locazione (al 2,4% dallo 0,9).
Le prospettive del mercato. Le attese degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento, pur in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione per la stagionalità che influenza le valutazioni relative al periodo estivo, risultano assai meno pessimistiche nel confronto con la rilevazione dello stesso periodo del 2013: il saldo negativo fra aspettative favorevoli e sfavorevoli si è ridimensionato a –26,9 punti percentuali da –43,5 un anno prima. I giudizi sulle prospettive a breve termine nel mercato nazionale, valutati sempre rispetto a un anno prima per rimuovere gli effetti della stagionalità del periodo estivo, denotano dunque un’attenuazione del pessimismo degli operatori.
Ogni tre mesi. L’indagine è svolta ogni tre mesi da Questlab Srl per conto della Banca d’Italia, di Tecnoborsa (Organizzazione del sistema delle Camere di Commercio per lo sviluppo e la regolazione dell’economia immobiliare) e dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, con lo scopo di acquisire informazioni sullo stato del mercato immobiliare residenziale in Italia.