Polemica a distanza tra l’ex presidente della Provincia Nello Musumeci e il Comune di Catania. L’attuale parlamentare regionale del centrodestra ha decisamente detto “No” a un’eventuale acquisizione delle Ciminiere da parte del Comune etneo, essendo esse, secondo Musumeci, un patrimonio di tutti e 58 i comuni della provincia. «Nel caso di un accordo tra Comune e Provincia di Catania per la gestione delle Ciminiere – si legge in una nota, in assenza della legge che dovrà definire come gestire il patrimonio delle ex Province Regionali, ci rivolgeremo alla magistratura, anche contabile».
L’assessore al Patrimonio del Comune di Catania Giuseppe Girlando ha immediatamente replicato. Le parole di Musumeci «Stupiscono per la loro veemenza e perché, come dovrebbe sapere un politico dal lungo passato, sono prive di qualsiasi fondamento anche giuridico».
«In particolare – spiega Girlando – l’onorevole Musumeci, riferendo “indiscrezioni di stampa”, ipotizza un rapace intervento del Comune di Catania che, come se fosse al supermercato, sarebbe in grado di prendere ciò che vuole dei beni della provincia. Ma Musumeci sa perfettamente che a definire chi e come dovrà gestire il patrimonio delle ex province, sarà quell’Assemblea regionale siciliana di cui egli stesso fa parte. E in questo caso ci chiediamo chi debba denunciare chi».
«Il Comune di Catania – conclude l’assessore – resta dunque in attesa di ciò che l’Ars, onorevole Musumeci compreso, deciderà in merito. Noi, semmai, ci permettiamo sommessamente di consigliare di recepire in toto la legge nazionale, chiara e immediatamente operativa, per non perdersi in barocchismi e soluzioni improvvisate di difficile o impossibile applicazione».