Il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo ha partecipato alla serata conclusiva del workshop internazionale di progettazione “Aretè, abitare le rovine”. L’evento, organizzato da Fondazione e Ordine degli Architetti di Catania in collaborazione con l’Associazione Officina 21 e la partecipazione della Sovrintendenza ai Beni Culturali, è stato realizzato con l’intento di riappropriarsi progettualmente dei ruderi architettonici e dei luoghi abbandonati presenti nei territori scelti come teatro del workshop.
Sono due i progetti realizzati per Acireale dal gruppo di architetti, designer e artisti che il 15 settembre hanno svolto un sopralluogo al Tetro Bellini e lungo il tracciato dismesso della vecchia ferrovia all’interno della Riserva della Timpa.
«Sono entusiasta dell’interesse mostrato dall’Ordine dalla Fondazione degli Architetti di Catania e dai professionisti che hanno lavorato per Acireale. È stato emozionante trovarmi di fronte ai due progetti pensati e realizzati per riqualificare due spazi importantissimi, l’Amministrazione ne farà tesoro, – ha commentato il sindaco Roberto
Barbagallo -. Il Teatro Bellini deve tornare a vivere, intanto chiederemo la collaborazione dei singoli cittadini, degli imprenditori, di chiunque condivida l’esigenza dell’Amministrazione per metterlo in sicurezza e riaprirlo alla città. Questa sarà una prima fase, poi dovremo trovare i finanziamenti attraverso i fondi strutturali dell’Unione europea e avviare la fase progettuale. Gli architetti hanno trasformato un teatro in rovina in uno spazio vitale e funzionale, un luogo meraviglioso e arioso che sarà fucina di cultura e di sviluppo per Acireale,- ha aggiunto Barbagallo -. Il secondo progetto presentato, invece disegna lo spazio che collegherà la pista ciclabile del centro cittadino a quella che sarà realizzata lungo il binario della vecchia ferrovia prevista nel progetto “Acireale Green Way”, finanziato dalla Regione. Anche questo è un progetto che ci consente di guardare avanti e d’intravedere la città che vorremo consegnare agli acesi».