Catania: è arrivata Balat con il suo modello di sviluppo. Il suo obiettivo dichiarato è quello di fare sistema per salvaguardare i beni culturali siciliani e al contempo rilanciare il lavoro di tecnici, ingegneri, architetti e costruttori dando nuove opportunità ai giovani. Balat è un’associazione fondata a Palermo con spirito da mecenate dall’ingegnere Giuseppe G. Amaro, che sabato scorso si è presentata alla città di Catania nel corso di un evento tenutosi nel cortile del Convitto Cutelli.
«Troppo spesso – ha spiegato l’ingegnere Amaro, palermitano di origine ma attivo a Torino – in assenza di una pianificazione strategica e per colpa di una burocrazia miope, restano inutilizzati i fondi comunitari destinati al recupero dei beni culturali».
Balat, acronimo di Beni Artistici per un Lavoro Attivo sul Territorio, si propone dunque come cerniera e motore di un processo sinergico tra amministrazioni, università, ordini professionali e associazioni di categoria, un format replicabile in grado di selezionare i progetti migliori e portarli a realizzazione grazie ai fondi comunitari.
Se a Palermo Balat ha già donato al Comune il progetto per la riqualificazione del Teatro Politeama, a Catania l’associazione chiama a concorso le forze positive della città affinché partecipino al recupero di eccellenze cittadine come il Convitto Cutelli, l’ex Collegio dei Gesuiti, il Teatro Greco. Mediante workshop si individueranno i progetti economicamente sostenibili, se ne svilupperà l’iter (dallo studio di fattibilità al progetto definitivo) e si ri-sottoporranno alla Regione per l’attivazione della gara.
«Il concetto è quello della democrazia urbana», ha detto l’architetto Luigi Longhitano, coordinatore di +Architetti+Idee, partner sostenitore di Balat così come Ance Sicilia, Ance Catania e l’Ordine degli Ingegneri di Catania.
«C’è la necessità di un investimento sui beni culturali in un momento di crisi», ha confermato l’assessore comunale Orazio Licandro, ricordando alcune iniziative già in atto come il Distretto del Sud-Est. «In Sicilia abbiamo 40 comuni con siti Unesco, si deve fare sistema» ha aggiunto.
Alla presentazione di Balat sono intervenuti anche Giuseppe Sciuto e Carmelo Salanitro, rispettivamente rettore e commissario del Convitto Cutelli, e l’antiquario Emanuela Tortorici, presidente di Balat.