Avete mai provato a far parte di una compagnia teatrale? Se la risposta è no, “Diario di una compagnia” è lo spettacolo che fa al caso vostro. Scoprirete come la condivisione di sogni, speranze, ambizioni ma anche delusioni, piccole invidie e grandi gelosie siano come lunghi fili colorati e resistenti che legano inscindibilmente gli uni agli altri come nella più chiassosa e numerosa delle famiglie. Scoprirete la bellezza che può promanare dalla forza un progetto di quotidiana condivisione, fianco fianco, nell’impresa di metter su uno spettacolo, con tutto lo sforzo e il sacrificio necessari, tra lacrime e sangue, gioia ed entusiasmo.
Uno spettacolo non è di certo solo uno spettacolo: è il risultato finale, poche ore di show, dietro cui si celano prove infinite, crisi, liti e incomprensioni, infiniti ostacoli da superare. La compagnia è piccola e i soldi non bastano e allora che si fa? Cosa inventarsi? Come sopravvivere in un mondo in cui l’arte non costituisce altro che un orpello, un vezzo, un capriccio? Come sacrificarvi una vita intera? Essere un artista oggi, come forse da sempre, non è una semplice scelta, è un atto di devozione, una professione di pura fede.
Con “Diario di una compagnia”, andato in scena al Teatro Tezzano domenica 21 settembre, la sapiente penna di Giovanna Manola con la regia di Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi dà voce a tutto questo e molto altro in uno spettacolo lieve e trasognato ma viscerale al tempo stesso, dosando sapientemente momenti di estremo brio e spassosa comicità a riflessioni acute e profonde, a tratti dolorose.
Uno spettacolo ben curato in ogni dettaglio, dalle belle armonizzazioni corali alle musiche di William Grosso, dalle coreografie di Federica Feltri alle liriche di Antonio Indelicato fino agli assoli di Gaia Giuffrida e agli arrangiamenti di Giuseppe Scalia.
Uno spaccato di vita quotidiana all’interno di quel magico e delirante carrozzone che può essere una compagnia teatrale, un perfetto fermo immagine che ci ricorda che i sogni non sono un regalo ma vanno conquistati, giorno per giorno, ostacolo dopo ostacolo.
E se anche fare l’attore non ha mai fatto parte dei vostri sogni, questo musical merita lo stesso di essere visto per il messaggio che trasmette e soprattutto per la bellezza dello spettacolo in sé che regala risate infinite e copiose lacrime e che meriterebbe ben più della messa in scena fatta al Tezzano.
Altissimo il livello di impegno e professionalità che ogni protagonista (Amelia Martelli, Giovanna Manola, Paolo Toti Guagenti, Gaia Giuffrida, Elisa Giunta, Francesca Pulvirenti, Laura Accomando, Marina Puglisi, Antonio Indelicato, Maria Carla Aldisio, Dario Castro e Laura Giordani) ha profuso e dimostrato nei 95 minuti di spettacolo al quale auguriamo non solo una visibilità catanese ma anche nazionale. Lo diciamo senza il timore di essere smentiti ma con la convinzione che i giovani che valgono e che rappresentano il futuro della nostra terra dovrebbero avere la possibilità concreta di dimostrarlo.
Marco Salanitri e Monica Adorno