Non è stata una gara di F1 ma un’avventura in condizioni climatiche avverse e assurde che avrebbero dovuto imporre alla FIA l’annullamento del GP del Giappone. Ma ha vinto il dio dollaro.
I piloti, purtroppo consenzienti, rischiano la vita e a loro va bene; così domenica si è sfiorata la tragedia con il pilota della Marussia, Bianchi (speranza della Ferrari) che in un incidente ancor più assurdo del tempo, è andato a sbattere contro la gru che tentava di spostare la Sauber di Sutil che era uscita di strada precedentemente e che i commissari non riuscivano a togliere dalla via di fuga. Ma i commissari come mai non hanno messo subito in pista la Safety Car? L’incidente di Bianchi poteva benissimo essere evitato. Partire dietro la Safety Car è già assurdo, protrarsi per dieci giri in colonna sotto l’acquazzone è da folli.
Quando era permesso variare (o come si dice oggi settare) le caratteristiche dell’auto prima della partenza dopo il vecchio beneamato Warm UP tutto ciò non sarebbe accaduto perché i meccanici, che nei tempi della vera F1 lavoravano anche di notte per dare una monoposto sicura, avrebbero messo in sicurezza l’assetto delle monoposto e trasmesso tranquillità ai piloti.
Alonso è stato messo subito fuori da un guasto elettrico alla sua (ex?) Ferrari prima del via ed è stato così tutelato da incidenti.
Ha vinto Hamilton che sotto l’acquazzone ha stracciato Rosberg incapace di stargli dietro. Hanno giocato come al solito i cambi gomma con Button che ha azzeccato il suo anticipando tutti con le “full wet” e ha conservato il 3° posto fin quando le due scatenate Red Bull di Ricciardo e Vettel lo hanno superato di forza, così Vettel è ora 6 punti davanti ad Alonso che per appena 3 punti non è stato superato da Bottas. Speriamo che lo spagnolo possa riprendersi il quarto posto che meriterebbe a pieno titolo ma sarà dura e temiamo che perderà anche l’attuale 5° posto.
La Williams con Bottas (5°) e Massa (6°) ha consolidato il vantaggio sulla Ferrari (+23) e sta iniziando la blindatura del terzo posto nella classifica conduttori dietro le Inarrivabili Mercedes e Red Bull.
Per Vettel è stato un bel biglietto da visita la gara di domenica scorsa (anche se ancora superato da Ricciardo) se è vero che andrà in Ferrari , ma forse non sa ancora cosa lo aspetta considerato che Raikkonen non è arrivato tra i primi 10 e la Ferrari non si è resa conto che quest’anno senza Alonso, che sicuramente dà alla Ferrari quei 30-40 cavalli che mancano alla sua Power Unit, sarebbe in classifica alla stregua di Force India e Mac Laren. Se è vero che Alonso veleggerà per la squadra di Ron Dennis speriamo che la Honda possa dargli un motore potente, che unito ai CV in più che ha di natura Fernando, in modo che lo spagnolo il prossimo anno possa gareggiare ad armi pari con le Mercedes.
Il prossimo appuntamento è con il GP della Russia a Sochi domenica 12 ottobre.
Nino Parrinelli