Nel buio della sua pinacoteca il Castello Ursino ha visto snodarsi “La notte dei quadri viventi”, l’intrigante appuntamento dello lo scorso fine settimana ideato da Officine Culturali. Sulle note del violino di Giulia Russo, Pamela Toscano e Angelo D’Agosta, è stata raccontata la storia delle collezioni catanesi e quindi le molteplici storie umane che ad esse sono connesse.
Traendo spunto dalla tradizione dei Tableaux Vivants che si affermano nel XIX secolo in Europa, i personaggi protagonisti della pinacoteca hanno preso vita. A differenza del virtuoso immobilismo che caratterizzava la mise en scene nelle opere ottocentesche, questi protagonisti si sono mossi e hanno parlato per raccontare le loro vite cristallizzate, i loro “destini incrociati”. Nel Castello infatti, per dirla alla Calvino, viene dato rifugio a quanti vengono sorpresi dalle tenebre della notte. Ad accogliere i “viandanti” il marmoreo e freddo Ignazio Biscari che ha indicato il percorso da seguire a tratti comico, a tratti drammatico.
Come nel castello di Calvino gli ospiti, i quadri, privi di parole vengono da mondi e epoche diverse, tutti nel silenzio delle sale condividono le proprie esperienze: moltitudine di sentimenti (rabbia, sgomento, ira, paura, stupore, indignazione) dei Vespri Siciliani di Michele Rapisardi, il gesto semplice e beato della Madonna con Bambino di Antonello De Saliba, le risa del Cristo deriso di Stomer, la follia degli occhi di Ofelia di M. Rapisardi. Il personaggio incontra autori, committenti e visitatori e la sua storia cambia forma ogni qual volta muta l’immagine, la rappresentazione pittorica e dunque l’incontro. Lo spettacolo pone delle domande che restano sospese nelle sale del Castello, nelle preziosità della collezione civica, nelle orecchio del visitatore che è l’unico che può dare la propria personale risposta.
“La notte dei quadri viventi” è stato scritto e pensato per il Castello Ursino, costruendo ogni singolo movimento per lo spazio che lo ospita e che ne è protagonista. Lo spettacolo è stato scritto da Pamela Toscano e Angelo D’Agosta.