Eccoci a CATAstrofopoly. Il nome non inganni, non si tratta di un nuovo gioco da tavola della Hasbro, ma della brutta copia di una squadra che avrebbe dovuto lottare per la promozione, invece sta rischiando anche di retrocedere in Lega Pro. I protagonisti – come in ogni gioco che si rispetti – sono delle pedine più simili a “Fiasco”, che alle altre che da sempre si danno battaglia sul tabellone del gioco per ragazzi più famoso al mondo. Sì perché, ad oggi l’insuccesso del gruppo rossoazzurro è indiscutibile e la formazione etnea che avrebbe dovuto trovarsi dopo 8 giornate a “Parco della Vittoria” si ritrova vicinissima a “Vicolo Stretto”, cioè a una strada talmente angusta da non riuscire a vedere la luce in fondo al tunnel. La classifica parla chiaro, che più chiaro non si può: il Catania dopo 8 giornate ha conquistato solo sei punti ed è drammaticamente invischiata nella zona retrocessione.
I PROBLEMI
Avremmo voluto raccontarvi di un Catania ammazzacampionato, di una squadra che diverte, di un gruppo solido e di tifosi che escono dallo stadio soddisfatti della prestazione dei propri beniamini, invece ancora una volta dobbiamo prendere nota di una formazione che gioca individualmente, senza un collettino. Di tanti giocatori che non hanno capito di essere in serie B e continuano a fare i fenomeni (leggi Leto che per la seconda volta ha mandato a quel paese il suo allenatore senza dargli la mano al momento della sostituzione). Di un gruppo che non è una squadra, che illumina il gioco con poche fiammate dei soliti Calaiò e Rosina, che a proposito gioca sempre in una zona del campo lontana da quella alla quale è abituato e da quella che potrebbe permettergli di fare gol non solo su rigore come accaduto fino ad ora.
Se è vero che i problemi in ogni cosa si devono individuare nelle fondamenta, l’emblema di tutto sta nella dirigenza, che appare confusa e forse non si è ancora resa conto del momento che la squadra sta vivendo.
VIE D’USCITA
A dire il vero al momento non se ne vedono. La strada è durissima e sembra essere più realista l’allenatore Giuseppe Sannino quando dice che non bisogna più parlare di serie A, che l’amministratore delegato Pablo Cosentino quando dichiara che le ambizioni dei rossoazzurri restano inalterate e l’obiettivo è sempre quello di agguantare la promozione.
L’unica speranza degli etnei sta nel fatto che questo è un campionato livellato verso il basso e che comunque il campionato è ancora lungo e non c’è affermazione più vera se non quella che la “Serie B è incertissima”.
La differenza però tra il Catania e le altra sta nello spirito di appartenenza, nella voglia e nella mentalità, tutti elementi che non si vedono in troppi giocatori del Catania, soprattutto – ci duole dirlo – negli argentini.
LA PROTESTA DEI TIFOSI
I supporter si sono fatti sentire, a dire il vero hanno anche protestato ma con garbo e comunque sempre attraverso i social dimostrando tutto il loro rammarico per la situazione del Catania.
E a questo punto anche loro si fanno una domanda: “siamo sicuri che il problema fosse Pellegrino?”
Accusano la dirigenza e la squadra di essere stati “presuntuosi” e secondo loro al momento è rimasto ben poco da fare se non cambiare gli uomini che hanno il comando della stanza dei bottoni.
Vedono sgretolarsi pian piano tutto e restano attoniti di fronte al precipizio.
SABATO 18 ALLE 15 SPEZIA – CATANIA
Allo stadio Alberto Picco, gli etnei tenteranno di ribaltare un campionato storto e lo faranno ancora in emergenza.
‘SanNino’ – a questo punto lo si dovrebbe chiamare ‘l’inventore’ perchè ancora una volta sarà costretto a fare un miracolo per mettere in campo una formazione competitiva – dovrà fare a meno di ben 13 giocatori tra infortunati e squalificati.
Mancheranno, infatti, Castro, Terraciano, Rolin, Almiron, Capuano, Spolli, Rinaudo, Jankovic, Lovric, Piermateri, Calello, Cani e Peruzzi.
I 21 a disposizione di Sannino per l’incontro di domani. Eccoli
Portieri – 26 Anania, Costanzo, 1 Frison.
Difensori – 31 Carillo, 23 Gyomber, 18 Monzon, 28 Parisi, 15 Sauro.
Centrocampisti – 20 Chrapek, 36 Di Carlo, 8 Escalante, 13 Garufi, 27 Jankovic, 6 Martinho, 34 Ostrek.
Attaccanti – 14 Barisic, 35 Bortolussi, 9 Calaiò, 11 Leto, 7 Marcelinho, 10 Rosina.