Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, manifesta la volontà di vendere le Terme di Acireale ai privati e scoppia il putiferio. Il primo ad intervenire è stato il segretario regionale del Pd e deputato nazionale acese, Fausto Raciti, che ha detto: «La notizia di stampa secondo la quale la Regione starebbe per cedere il pacchetto azionario delle Terme di Acireale attraverso una sorta di “trattativa privata” desta seria preoccupazione».
«Negli ultimi due anni – ha aggiunto Raciti – avevamo più volte sollecitato la Regione a realizzare un credibile piano di rilancio delle Terme. Dopo il timido impegno per la riapertura portato avanti (con scarsi mezzi) dal commissario, l’ing. Luigi Bosco, la risposta del Governo regionale è stata il solito immobilismo che ha aggravato la già precaria situazione patrimoniale della struttura. Immobilismo che risulta di fatto funzionale a chi ha l’obbiettivo della svendita della preziosa risorsa termale e del patrimonio immobiliare dell’Azienda.
«Tale nefasto progetto – continua Raciti – ha incontrato, e incontrerà, la netta opposizione del Partito Democratico. La Regione dica chi porta la responsabilità del mancato pagamento dei ratei di mutuo che ha determinato il contenzioso con Unicredit e si attivi per la tutela del proprio patrimonio immobiliare anche attraverso la rinegoziazione delle condizioni a suo tempo stipulate ed oggi a dir poco fuori mercato. Con il mantenimento della proprietà pubblica degli immobili disinnescherebbe gli appetiti di chi mira solo ad operazioni speculative».
«Le Terme – ha concluso Raciti – costituiscono un bene che appartiene al territorio e ne connota l’identità, per questo sul tema della gestione delle strutture e delle prospettive di sviluppo ma deve essere chiamata ad esprimersi la Città. Per parte mia ritengo che, per l’importanza che il settore riveste in funzione del rilancio dell’offerta turistica, la Regione Siciliana, debba porre lo sviluppo del termalismo in Sicilia e la riqualificazione dei territori e delle strutture termali pubbliche e private quale obiettivo da perseguire anche con la programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020».
In effetti, le Terme sono una voce assolutamente in perdita nel bilancio della Regione ma è anche vero che non sono mai state gestite seguendo un criterio imprenditoriale. Eppure lo stesso commissario Bosco all’inizio di quest’anno aveva parlato di «risultati lusinghieri». Ma cosa ne è dell’idea che a tutti sembro la migliore?
Cioè, rilanciare le Terme di Acireale affidando la gestione ad un privato, attraverso un bando dalle regole estremamente rigide, che abbia tutte le competenze per una gestione professionalmente inappuntabile.