Nei prossimi mesi di novembre e di dicembre le imprese e le famiglie italiane saranno chiamate a versare oltre 91 miliardi di euro di imposte.
Tra il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori familiari, le ritenute in capo ai lavoratori autonomi, l’Iva, gli acconti Irpef, Ires e Irap, il versamento dell’ultima rata dell’Imu e della Tasi, le aziende dovranno onorare 25 scadenze fiscali: in linea teorica una ogni 2 giorni.
Ma quante sono le tasse che gravano sugli italiani? Tra addizionali, bolli, canoni, cedolare, concessioni, contributi, diritti, imposte, maggiorazioni, ritenute, sovraimposte, tasse e tributi, l’Ufficio studi della CGIA di Mestre ne ha contate un centinaio.
Quali sono le imposte più curiose? Spulciando l’elenco si segnalano l’addizionale regionale all’accisa sul gas naturale (in buona sostanza una tassa sulla tassa), l’imposta provinciale di trascrizione (che continuiamo a pagare alle Province quando acquistiamo un’auto nuova), l’imposta sulle riserve matematiche (tassa in capo alle società di assicurazione) e le sovraimposte di confine sui gas, gli spiriti, i fiammiferi, i sacchetti di plastica non biodegradabili, la birra e gli oli minerali. Di fatto sono delle imposte doganali che le aziende importatrici/esportatrici di questi prodotti versano al fisco italiano. Nonostante siano tantissime e molte di loro siano sconosciute ai più, il gettito, invece, si concentra su pochissime voci.
Irpef, Iva, Ires, Irap, imposta sugli oli minerali, Imu, imposta sui tabacchi, addizionale Irpef regionale, ritenute sugli interessi e altri redditi da capitale e l’imposta sul lotto, hanno garantito nel 2013 oltre l’83% del gettito tributario.
Per l’anno in corso, rende noto la CGIA, tra imposte e tributi lo Stato e le Autonomie locali incasseranno 487,5 miliardi di euro.
Se si aggiungono anche i contributi sociali, pari a poco più di 216 miliardi, nel 2014 il gettito fiscale complessivo sfiorerà i 704 miliardi di euro. Una cifra da capogiro.