Il Catania vuole di più, i tifosi che protestano civilmente – quasi ignorando le criticità del gruppo – invitano i rossoazzurri a fare di più, perché dopo tante, forse troppe, chiacchiere questo è il momento dei fatti.
E il di più è arrivato martedì sera quando la formazione etnea ha praticamente travolto l’Entella con un sonante 5 a 1. Ma basterà questo risultato? Basteranno le due vittorie consecutive a salvare la squadra e il morale dei tifosi? Probabilmente no, bisogna ancora fare qualcosa affinché questo momento positivo prosegua.
La serie B è un campionato che va visto con altri dinamismi rispetto alla serie A, va letto diversamente, perché il livello è nettamente differente e il rischio di non saperlo interpretare nel migliore dei modi è altro.
Il gruppo etneo ha sicuramente fatto numerosi errori e qualcuno, di valutazione, è stato fatto in fase di mercato. In tal senso i primi a sbagliare sono stati i giornalisti, che per tutta la fase degli acquisti estivi hanno accolto con titoloni entusiastici ogni neo-rossoazzurro. Indiscutibile la qualità del gruppo, ma per usare una metafora il Catania è come un’orchestra stonata, dove ognuno suona per i fatti suoi senza seguire il direttore d’orchestra, anche se proprio nelle ultime giornate sembra che la musica stia cambiando.
Sannino – l’uomo e l’allenatore – è uno che non le manda a dire. Non può essere considerato un aziendalista, certo un impiegato della società lo è e per questo nelle sue dichiarazioni non è mai eccessivo, ma ugualmente non
Ha detto: «Bisognerà arrivare a gennaio contenendo i danni, per poter poi capire bene come intervenire sul mercato e sistemare una squadra che al momento non può puntare alla serie A».
Nessuna illusione, l’allenatore etneo è stato più che chiaro questa è una squadra costruita male che per ambire alla promozione deve essere rivoluzionata.
Poi c’è da considerare il fattore S come sfiga, che sembra perseguitare ancora i rossoazzurri. Troppi gli infortuni per i siciliani, traumatici e muscolari.
Colpa della preparazione di Giampiero Ventrone? Forse puntare il dito contro il preparatore atletico, ex di Juve e Siena, sarebbe sin troppo facile e forse si farebbe una valutazione troppo parziale degli eventi. Dunque, probabilmente la verità è che al Catania da due anni gira male, che si deve combattere con costanti infortuni e che per esprimere un giudizio veritiero e completo bisognerebbe aspettare di vedere la squadra al completo. È mancata la possibilità per l’allenatore di schierare un undici di base, la stessa formazione per almeno due partite consecutive. Il giudizio quindi al momento è rimandato.
SABATO ALLE 15 AVELLINO – CATANIA
Domani allo stadio Partenio, il Catania affronterà l’Avellino per la dodicesima giornata del campionato di serie B e lo farà con l’obbligo di migliorare il rendimento esterno, che fino a ora dice che i rossoazzurri lontano dal Massimino hanno ottenuto un solo punto. La disamina della partita è semplice. È la terza in sette giorni, quindi Sannino non oserà esperimenti e proporrà ancora una volta il 4 4 2: gli interpreti li deciderà solo domani mattina, quando saprà esattamente quali sono le condizioni fisiche dei suoi.
Una cosa è certa il rientro contemporaneo di Rinaudo e Capuano hanno garantito maggiore esperienza al gruppo. Più quantità e qualità nel caso del centrocampista e la possibilità di avere un uomo in grado di guidare la difesa nel caso del giocatore napoletano. In Campania occorrerà personalità e compattezza e anche un pizzico di fortuna.
Antonietta Licciardello