Torna in primo piano ad Acireale la questione dei vincoli del Prg legati all’edilizia scolastica. A sollevare il problema sono l’ex consigliere provinciale del Pdci Antonio Tomarchio e il segretario cittadino del Partito Democratico, Sebi Leonardi.
«Urge sgomberare il campo dalle falsità del passato – afferma Tomarchio – e lavorare per la pianificazione di un plesso nuovo che inglobi gli studenti ubicati in strutture di privati che costano oltre 1 milione di euro di affitto l’anno (collegio Pennisi 700.000 euro, Fanciullo 400.000, Santonoceto 200.000). La città tutta è chiamata a mobilitarsi per scongiurare una speculazione da cementificazione selvaggia a scapito di servizi e per pretendere la realizzazione di una nuova scuola che si pagherebbe in 10 anni col risparmio dai fitti pagati e, soprattutto, metterebbe in condizioni di sicurezza migliaia di studenti e operatori del mondo della scuola».
«L’amministrazione Barbagallo – continua Tomarchio – e, soprattutto, il consiglio comunale sono chiamati ad esprimere un’idea amministrativa e una pianificazione del territorio rispetto ai quali i tanti riconfermati hanno latitato nel recentissimo passato determinando questa situazione».
Leonardi, dal canto suo, precisa che a causa dell’inerzia del precedente Consiglio comunale, si è determinata una condizione che può definitivamente compromettere ogni prospettiva di ordinato riassetto delle strutture scolastiche pubbliche di Acireale conforme ai più avanzati standard didattici. Infatti, con delibera del commissario ad acta pubblicata il 21/10/2014, è stata adottata – su richiesta dei privati proprietari dell’area adiacente al Liceo Classico Gulli e Pennisi e alla scuola media Galileo Galilei – una variante urbanistica che ne modifica la destinazione da edilizia scolastica a edilizia residenziale pubblica.
Anche se la variante scaturisce da un legittimo ricorso dei privati, stante la decadenza dei vincoli urbanistici, la stessa non è stata oggetto di una idonea istruttoria che tenesse conto dell’interesse pubblico al mantenimento della destinazione dell’area come attrezzatura per l’istruzione. Il PD, già nel 2012, aveva sollevato il problema ma, nonostante l’esplicita richiesta, né la precedente Amministrazione né il Consiglio comunale, unico organismo titolato a determinare la destinazione delle aree – hanno ritenuto di discutere l’argomento in una apposita seduta, così determinando la nomina di una commissario ad acta. Per altro, l’istruttoria prodotta dall’ufficio, tendente a dimostrare la necessità di nuove aree di espansione, non tiene conto dell’effettiva dinamica demografica (basti consultare i dati Istat), né delle notevoli volumetrie realizzate dopo l’approvazione del Prg avvenuta nel 2003; Prg dimensionato per ben 61.000 abitanti le cui aree residenziali, a detta degli uffici, sono quasi esaurite, pur non essendo aumentato in maniera significativa il numero di abitanti. Esiste quindi un grande patrimonio edilizio inutilizzato.
«Invitiamo l’attuale Amministrazione – conclude Leonardi – assieme al Consiglio, a provvedere nei termini di legge (entro il 21 novembre prossimo) alla predisposizione di una osservazione da trasmettere all’assessorato regionale Territorio e Ambiente, Chiediamo infine all’Amministrazione comunale di spiegare alla città come intenda procedere circa il tema più generale della decadenza dei vincoli urbanistici».
La risposta dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Acireale, Francesco Fichera, non si fa attendere. Ci misuriamo oggi con un gravissimo ritardo con gravi conseguenze come quella di dovere rispondere alle richieste di riqualificazione delle aree in cui i vincoli decaduti ricadevano. L’Amministrazione Barbagallo intende concludere l’iter di revisione del Piano Regolatore coerentemente con gli indirizzi politici del programma elettorale. A questo scopo già dallo scorso luglio è stato dato mandato agli uffici di costituire un nuovo Ufficio del Piano, con personale interno all’Ente, e con il compito di verificare lo stato di attuazione del Prg, il patrimonio edilizio residenziale realizzato, quello ancora inutilizzato, i servizi realizzati e quelli ancora necessari.
Conclude Fichera: «Quanto alla specifica questione della variante sul corso Italia adottata dal commissario, è opportuno ricordare che chi oggi è al governo della città già dai banchi dell’opposizione aveva sollevato la questione.