Vietato parlare di promozione, vietato pensare che il Catania possa lottare per la serie A, ma la svolta sembra vicina: il pari di Trapani ha galvanizzato l’ambiente e adesso anche i tifosi – inizialmente estremamente delusi dalla stagione del Catania – sembrano credere che qualcosa stia cambiando e che forse la massima serie, non è poi così lontana…
La rivoluzione Sanniniana
Non chiamatelo ‘Santo’, “forse il suo ruolo è più simile a quello di un medico”, come lui stesso ha spesso sottolineato, ma di certo un po’ rivoluzionario lo è: Giuseppe Sannino, ha cambiato mentalità al Catania e ha portato il suo credo sul terreno da gioco, trasformando quello che da almeno quindici anni era il modo di giocare degli etnei. Goodbye alle tre punte, addio al 4 4 3, marchio di fabbrica certamente del Catania di Pulvirenti, ma in generale della formazione rossoazzurra che ha nel Dna da sempre questo modulo, per fare spazio a uno più attento 4-4-2.
Un esperimento nato in una situazione di emergenza, che fino a ora si è mostrato vincente: nessuna giocata spettacolare, se non quella frutto dei singoli, ma una squadra che in campo si conosce, lavora bene in fase difensiva e riesce a essere prepotente in fase di attacco. Insomma un gruppo ordinato, che commette meno errori. Questo è il Catania di Sannino, di un tecnico amatissimo dai tifosi, di un uomo che ha provato prima a entrare nella testa dei giocatori, ancora stravolti da una retrocessione inaspettata e da un inizio di stagione traumatico e ha poi indicato ai singoli come muoversi e al gruppo come lavorare da squadra. Ma soprattutto, cosa più importante, è riuscito a ricompattare uno spogliatoio che non sembrava del tutto coeso al suo arrivo. Lo score del tecnico è certamente positivo, specialmente in casa, ma non sufficiente per una promozione ancora tuttavia assolutamente possibile per un gruppo che sulla carta non ha rivali. E se Leto si dimostrerà quello di Trapani, sognare si può.
IL LAVORO è SOLO A META’
La strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa, ma di sicuro la via imboccata è quella giusta.
La preparazione atletica si è rilevata forse eccessivamente pesante e solo ora i rossoazzurri hanno iniziato a correre e a muoversi in un certo modo e poi la sfiga ha giocato il suo ruolo piuttosto importante con giocatori chiave, che hanno subìto infortuni anche gravi. Adesso, anche l’infermeria si sta lentamente svuotando e uomini fondamentali come Almiron e Spolli sono tornati a lavorare in squadra e a essere protagonisti in campo.
IL PROSSIMO MATCH
Il Catania, domenica alle 18, riceverà in casa il Latina, squadra in sofferenza relegata agli ultimissimi posti della classifica. Attenzione però a pensare che sia una partita semplice, i laziali sono una squadra ostica che si chiude a riccio in difesa, giocando con dieci uomini dietro la palla, cioè il tipo di gioco che manda in sofferenza gli etnei. E tra i neroazzurri ci sarà anche una vecchia conoscenza dei tifosi: quel Michele Paolucci, attaccante di Recanati, che fu protagonista con la maglia rossoazzurra nella stagione 2008-2009 e che siglò la quarta e ultima rete nell’indimenticabile derby di Palermo del 1° marzo 2009, quando gli etnei allenati da Zenga, vinsero 4-0 al Barbera.
I PRECEDENTI
Due soli precedenti tra Catania e Latina, entrambi alla fine degli anni 70: per i rossoazzurri una sconfitta nel 1978 e una prepotente vittoria per 5-1, nel 1979.
Antonietta Licciardello