Il Jobs Act adesso è legge. Spariranno (pare) i CoCoPro e sarà garantita la maternità

Matteo Renzi durante la visita a Catania

Matteo Renzi durante la visita a Catania

Il Jobs Act, la Riforma del lavoro voluta dal Governo guidato da Matteo Renzi, è legge. Lo slogan è “Jobs Act – La riforma del lavoro che non lascia indietro nessuno”. Nelle intenzioni del Governo il jobs act aggiorna il mercato del lavoro in Italia secondo due assi strategici: Diritti e tutele uguali per tutti, anche per chi oggi non ne ha.
L’attività di impresa dovrebbe dunque avvenire in un sistema di regole certe, dove chi investe può puntare su produttività e mobilità ma senza scaricare i costi sociali sui lavoratori.
Altro elemento importante è lo stop alla precarietà poiché sparirà l’unicum italiano dei contratti a progetto (CoCoPro). Ci sarà una maggiore tutela della maternità per tutte. Il congedo di maternità sarà garantito a tutte le lavoratrici, a prescindere dal tipo di contratto.
Nasce la nuova agenzia nazionale per l’occupazione che si occuperà di accogliere e inquadrare le persone in cerca di impiego.
Le agenzie private e gli altri operatori accreditati, tra cui i soggetti no-profit, potranno aiutare i lavoratori a trovare un impiego ricevendo in cambio una remunerazione, a condizione che il lavoratore venga effettivamente inserito nel contesto produttivo.

La firma di Renzi sul Jobs Act

La firma di Renzi sul Jobs Act

Un salario minimo valido per tutti e aggiornato periodicamente da una commissione indipendente. Sussidio di disoccupazione uguale per tutti. Saranno tutelati tutti i lavoratori dipendenti soggetti a licenziamento o mancato rinnovo contrattuale, con una garanzia proporzionale alla loro anzianità contributiva. Sono previste consistenti risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali.
Meno discrezionalità dei giudici, maggiore certezza. Nuova disciplina per i licenziamenti di natura economica con compensazioni monetarie certe e crescenti in proporzione all’anzianità aziendale del lavoratore.
Meno tasse per chi fa assunzioni stabili. Il contratto a tempo indeterminato diventa il primo strumento di assunzione (come da normativa europea). È prevista una riduzione delle tasse per le imprese che assumono con contratto a tempo indeterminato.
«Il Jobs Act finalmente è legge – dichiara Matteo renzi -. Se ne parlava da anni, oggi riscriviamo le norme sul lavoro. Lo facciamo per dare garanzie innanzitutto a tutti quelli che sinora hanno lavorato come e più degli altri, ma senza gli stessi diritti. Penso ai tanti, soprattutto ai ragazzi della mia generazione, che abbiamo chiamato con sigle ed acronimi (co.co.co, co.co.pro.) ed ai quali abbiamo negato diritti elementari, come le ferie e la liquidazione. Penso alle lavoratrici alle quali era negato un diritto universale, come la maternità. Penso, ancora, a tutti quelli che in questi anni di crisi hanno perso il lavoro e ai quali lo Stato non ha fornito un supporto economico, né servizi adeguati per l’impiego e neppure una formazione degna di questo nome. Eliminiamo l’articolo 18, certo, totem di un passato che non c’è più. Ma soprattutto – conclude Renzi – diamo all’Italia un mercato del lavoro moderno e funzionale, con regole certe ed inclusive».

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