Catania presenta la “sua” app “My Catania” ma ancora è molto povera di informazioni

Mario Gazzo

Mario Gazzo

È stata definita un “info point nel taschino”, gratuita e alla portata di tutti, è la nuova guida della e per la città: “My Catania”.
Una guida tecnologica, un modo nuovo e interessante per conoscere il capoluogo etneo, interfacciandosi con le potenzialità offerte dall’universo “mobile”: compatibile con i principali sistemi operativi quali Apple e Android, usufruibile anche off-line, in assenza di connessione internet.
Qualsiasi sistema funziona davvero solo se è sufficientemente attrattivo e in tal senso «My Catania rappresenta un ponte comunicativo tra domanda e offerta – ha continuato Riccardo Galimberti, presidente Confcommercio Catania -. Questa app è la risposta alle esigenze di rilancio del sistema commerciale, vista anche la grande fetta di utenti che raggiunge e che, oggi, rappresenta il nuovo mercato turistico».
Secondo gli ultimi trend, infatti, la mole di visitatori che predilige i soggiorni in b&b corrisponde allo stesso target di turisti abituati a consultare questo genere di applicazioni, ossia l’utente del futuro. Un mercato, quello delle app, in continua espansione: secondo una ricerca dell’Osservatorio Mobile Internet Content & Apps del Politecnico di Milano, 22milioni di italiani naviga sul web con il proprio smartphone, di questi il 92% cerca informazioni geolocalizzate, l’84% informazioni su prodotti e servizi.
Ideata da Mario Gazzo e frutto del lavoro di un anno, My Catania fa parte del circuito Wami, l’insieme di guide turistiche per smartphone e tablet, direttamente pensate e create dalle persone che vivono sul territorio. “È dotata di un sistema di intelligenza artificiale – ha spiegato il founder – che si chiama Amerigo e che aiuta l’utente la soluzione più adatta”.
Il sistema pare sia stato realizzato grazie a uno screening completo di Catania e provincia peccato sia ancora estremamente incompleta. Tanto per fare un esempio, a una settimana dalla sua presentazione, fornisce solo 5 vie di Catania, 9 chiese (prima erano 7) e due ville e casali (Manganelli e Cerami). Inoltre la ricerca sembra troppo intuitiva, sfiorando i simboli non compare una scritta che faciliti la navigazione. Proprio per questo non sembra per nulla facile capire il simbolo di spunta è quello che ti consente di visualizzare il menù di tutto (il tutto presente nella app ovviamente) ciò che è possibile visitare a Catania.

Bisogna aggiungere che la settimana scorsa, in coincidenza con la presentazione alla stampa, all’interno della app, nella sezione “Ville e Parchi”, veniva citata solo villa Manganelli che è – ed è una vera notizia – di nuovo aperta. Questa settimana è stata aggiunta Villa Cerami, quindi l’aggiornamento è in atto.

La facciata di Villa Manganelli

Tornando a Villa Manganelli e alla sua riapertura, vi diamo qualche cenno sull’edificio e la sua storia. Bellissima nella sua struttura e imponenza da “castello medioevale” con affascinanti inserti liberty. Fu realizzata dall’architetto palermitano Ernesto Basile su commissione del principe Manganelli per le sue terze nozze. I lavori iniziarono nel 1907 ma nessuno la abitò mai. Villa Manganelli è stata set del film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti. I decori e gli affreschi sono stati realizzati da Alfonso Gregorietti. Negli anni Sessanta e Settanta veniva affittata per matrimoni e feste importanti e nel 1975 ospitò il teatro Piccadilli. Purtroppo nel 1981 una parte cospicua della villa venne distrutta per colpa di un incendio doloso.

La app si può scaricare sul proprio dispositivo cercandola con il nome “My Catania” ma è possibile consultarla anche dal pc seguendo questo link: http://www.mycatania.info/

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