Nel mese di novembre 2014 la Motorizzazione ha immatricolato 107.965 autovetture, con una variazione di +4,95% rispetto a novembre 2013, durante il quale ne furono immatricolate 102.871 (nel mese di ottobre 2014 sono state invece immatricolate 122.220 autovetture, con una variazione di +9,65% rispetto ad ottobre 2013, durante il quale ne furono immatricolate 11.466).
Nello stesso periodo di novembre 2014 sono stati registrati 372.943 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +7,34% rispetto a novembre 2013, durante il quale ne furono registrati 347.437 (nel mese di ottobre 2014 sono stati invece registrati 426.651 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +7,26% rispetto a ottobre 2013, durante il quale ne furono registrati 397.772).
Nel mese di novembre 2014 il volume globale delle vendite (480.908 autovetture) ha dunque interessato per il 22,45% auto nuove e per il 77,55% auto usate.
Nel periodo gennaio-novembre 2014 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 1.267.517 autovetture, con una variazione di +4,30% rispetto al periodo gennaio-novembre 2013, durante il quale ne furono immatricolate 1.215.232. Nello stesso periodo di gennaio-novembre 2014 sono stati registrati 3.869.104 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +1,97% rispetto a gennaio-novembre 2013, durante il quale ne furono registrati 3.794.325.
Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: «Ormai manca solo dicembre all’appello, per cui possiamo affermare che il mercato italiano chiuderà circa al +4,5%. Arriveremo quindi attorno a 1.360.000 pezzi immatricolati. Siamo molto lontani dai 2.000.000 di pezzi che era la media degli ultimi 5 anni. Questo decremento del -35% dei volumi ha decimato e sta decimando la filiera e a farne le spese, in primis, sono 1.200.000 lavoratori. Per leggere correttamente questi numeri voglio fare un confronto: i nostri migliori atleti hanno corso, negli anni, i cento metri piani mediamente in 10,2 secondi. Pensate un po’ cosa accadrebbe alla loro carriera se il tempo registrato fosse 15,7 secondi, ovvero peggiorasse del 35%. Ne consegue che migliorarlo del 5% li porterebbe a tagliare il traguardo in 14,9 secondi. Ecco perché non si può parlare di un risultato positivo e chi lo fa o non è in buona fede o non conosce il nostro mondo».
Secondo Piero Carlomagno, presidente dell’Unione dei Concessionari del Gruppo Fiat: «Oltre a ciò il 2014 ha registrato la sua timidissima ripresa soprattutto nel canale noleggiatori. Aziende che non hanno più potuto rimandare il rinnovo dei rispettivi parchi».
La Federazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i marchi commercializzati in Italia rileva come i modesti volumi di vendita rendano insostenibili i bilanci delle Concessionarie che nei primi 10 mesi del 2014 hanno dovuto attingere agli ammortizzatori sociali per un totale di 20.760.000 ore. Questo dato offre uno spaccato drammatico di cosa significhi correre i cento metri in 14,9 secondi. Fino ad oggi è mancata una reale e seria presa d’atto da parte del Governo e siamo fermi agli interventi ispirati al “rigore”, che hanno finito per rendere la situazione del nostro settore ben più grave dell’andamento economico, pur molto critico, del Paese.
Conclude Pavan Bernacchi: «In attesa che il Governo dia delle risposte concrete – che non vogliono dire solo prendere in considerazione eventuali incentivi ma, per esempio, ridurre la tassazione su chi acquista e utilizza un autoveicolo – siamo pronti per la riapertura del Motor Show di Bologna. Una grande kermesse, quest’ultima, che può contribuire a restituire all’automobile il suo ruolo prioritario di mobilità, status symbol, sicurezza ed ecologia sostenendo in modo determinante l’economia italiana e l’occupazione».