Il frutto “esotico” più conosciuto e mangiato al mondo è senza dubbio la banana, sia da sola sia in macedonia sia in spiedini di frutta. Da tutti conosciuta ed apprezzata.
Il banano, l’albero delle banane, appartiene alla specie delle Musacee e ve ne sono di diverse specie presenti nei mercati dove il banano è endemico ed anche nei mercati dove il banano non lo è; in Italia solo alcuni cultivar (specie selezionate) sono coltivati in Sicilia, che, per il clima, è l’unica regione che ne permetta la fruttificazione.
IL BANANITO
In commercio oltre alle note banane spesso incontriamo il “bananito”, una varietà di banana più piccola, dolce e dal sapore più intenso, coltivata soprattutto sulle montagne colombiane, consigliata a chi pratica sport: digeribile ed energetica. Roger, pediatra, lo consiglia ai bambini in quanto più dolce della comune banana e ricco di vitamina B6. Il bananito giunge in Italia ancora verde e, tenendolo ad una temperatura superiore ai 13°, matura naturalmente, segno questo che non occorrono elementi chimici per preservarlo intatto per le nostre tavole.
IL PLATANO
Sempre una musacea, il platano (Musa paradisiaca sapientum) è un banano che dà frutti più grandi (fino a 40 cm) e con semi di maggiore dimensione e duri, per questo il suo consumo è possibile solo previa cottura: una volta sbucciato, va tagliato a rondelle e fritto, come è tipico nell’Africa Occidentale, oppure bollito come fosse mais o la nostra pasta come avviene in Venezuela. Questo frutto, molto più coriaceo della comune banana, può essere cotto e mangiato in qualsiasi fase di maturazione, ha elevati dosi di potassio ed è disponibile ad un costo non elevato (2,5/3,5 euro al chilo).
LA BANANA
La nota banana, (l’origine del nome è probabilmente araba e viene da “banan” che significa dito), è un frutto dalle molteplici virtù: vitamina B6 contro l’astenia, potassio per benessere generale, amido per dare energia. Si trova facilmente in tutti i mercati e supermercati, occorre fare attenzione che all’acquisto i frutti non siano troppo molli al tocco, né aperti, a casa vanno conservate in luogo fresco e asciutto se gialle, se già mature anche in frigo. Il loro uso in cucina è riservato a fine pasto.
LA RICETTA
Il platano fritto: usare olio di semi o strutto, quello che preferite in abbondanza, sbucciare i platani e tagliarli a rondelle dello spessore di circa mezzo centimetro, friggere inizialmente 30 secondi in ogni lato, quindi cinque minuti per lato, servire con zucchero o sale o peperoncino in polvere. Stupirete i vostri invitati.
Antonio Luca Cuddè