Il tempo stringe e la situazione sportiva è di fatto drammatica. Il Catania non riesce a togliersi in alcun modo dalle parti basse della classifica. I rossoazzurri sono rimasti imbrigliati nella zona playout, ma quello che maggiormente tiene in apprensione è l’atteggiamento di una squadra che una volta in campo sembra perdere tutti i buoni propositi che dichiara di avere. Non è una questione di volontà, ma di mentalità sbagliata: quando non si è sereni, anche il passaggio più semplice si trasforma nella cosa più difficile da fare. Le due trasferte consecutive che attendono il Catania a Vicenza, lunedì sera e a Chiavari contro la Virtus Entella, sabato 21 alle 15 poi, non lasciano ben sperare: questa è una squadra che soffre e perde già in casa, se poi si considera l’atavico problema con le trasferte, si capisce perché la preoccupazione è tanta ed è assolutamente reale.
Il Catania non riesce mai a essere abbastanza cinico, non riesce a chiudere la partita e quando va in vantaggio si fa sempre rimontare, la squadra si allena anche duramente, ma i risultati non arrivano. Il carattere? Questa squadra lo ha solo a tratti e questi sprazzi di personalità devono essere il punto di partenza per le prossime gare. Siamo d’accordo che la salvezza non è lontana, ma così non si andrà da nessuna parte. Facendo un po’ d’ordine il Catania ha un ottimo portiere, Gillet, un esterno sinistro che meriterebbe la Serie A, Mazzotta, una coppia di centrali abituati alla categoria Schiavi e Ceccarelli, un esterno destro eccellente, Lorenzo Del Prete, una mediana che è un perfetto mix di muscoli e fantasia con Sciaudone, Rinaudo e Coppola, un fantasista che potrebbe tranquillamente giocare tra le prime squadre di serie A, Alessandro Rosina, e i due miglior marcatori della categoria Calaiò e Maniero.
L’allenatore è stato cambiato già tre volte, il preparatore atletico è cambiato da quindici giorni, ma ancora qualcosa non funziona. E poi anche la fortuna sembra essersene andata via definitivamente da Catania. E anche gli arbitri in alcune decisione sembra proprio che ce l’abbiano con i rossoazzurri. Insomma il Catania è nel “fango”. Un termine certamente molto forte, ma è stato lo stesso capitano, l’attaccante di origini palermitane Emanuele Calaiò a parlare di un “Catania che deve togliersi immediatamente dal fango”.
È difficile commentare questa situazione, la serie B è sempre un terno al lotto, ma precipitare in Lega Pro, potrebbe rappresentare un momento di non ritorno.
CATANIA-VICENZA E GLI EX CON I SASSOLINI NELLE SCARPE
Pasquale Marino, Fabio Sciacca e Federico Moretti: sono ben tre i tesserati biancorossi, che lunedì affronteranno la loro ex squadra per togliersi qualche soddisfazione e mostrare che forse alcune decisioni nei loro confronti sono state prese in maniera frettolosa. L’allenatore Marino, che anche in questa occasione sarà accompagnato dal fidato secondo Massimo Mezzini, fa parte della storia degli etnei. Da centrocampista ha giocato ben 48 partite con la maglia rossoazzurra, chiudendo la sua carriera proprio ai piedi dell’Etna. E nel 1997 al suo terzo anno con il Catania, ottenne anche una promozione in serie D. Nativo di Marsala, fu lui nel 2006 a riportare in serie A, la società di via Magenta e sempre lui nel 2007 a centrare una salvezza insperata dopo i terribili fatti del 2 febbraio. Dopo quello storico Catania-Chievo, Marino lasciò Catania per dissidi insanabili con l’allora amministratore delegato Pietro Lo Monaco.
Fabio Sciacca è l’unico giocatore di Catania, esattamente del quartiere di San Giorgio che abbia indossato la maglia etnea in serie A negli ultimi anni. Rappresenta il prodotto di un vivaio che negli anni è sempre più cresciuto e sul quale vuole investire la società etnea per il futuro. Svincolatosi dal Catania a inizio anno perché non rientrava più nel progetto di Pablo Cosentino, Fabio Sciacca, prima che un calciatore, è sempre stato un grande uomo spogliatoio nonostante la sua giovane età. Tanto è vero che anche Maurizio Pellegrino, all’epoca allenatore del Catania lo salutò con un tweet: “Grazie a te Fabio per aver sempre onorato la maglia con orgoglio e professionalità. In bocca al lupo”.
E, infine, Federico Moretti, il centrocampista ancora legato contrattualmente al Catania, ma in prestito in Veneto. È al Catania da 5 anni, ma in questi anni è sempre stato ceduto in prestito a formazioni della serie cadetta per “maturare” e poi forse tornare alla base. Ma a Catania, Moretti non ha mai avuto fortuna calcistica e così lo scorso 15 settembre si è registrato l’ennesimo cambio di maglia. A Vicenza ha già segnato 6 gol distinguendosi ogni partita come uno dei migliori in campo.
Antonietta Licciardello