La ventisettesima giornata di campionato per le acesi potrebbe prendere il titolo ‘sogni infranti’. Non è accaduto tutto in un giorno né è detta l’ultima parola, ma lo scorso quindici marzo ha preso forma l’uscita di scena dell’Acireale e del Real Aci da quello che si dice discorso play off. I granata del direttore Pasquale Leonardo hanno pareggiato contro il Milazzo, lasciando sul piatto, così, altri due punti fondamentali. In questo modo non solo la quarta piazza è rimasta a tre punti di distanza, ma, nel frattempo, è anche aumentato il gap che separa la terza in classifica dallo Scordia vice-capolista. Perché abbia luogo almeno una semi-finale play off è necessario che intercorrano meno di dieci lunghezze tra le suddette partecipanti.
Mancano nove punti al termine e che gli acesi possano recuperarne cinque direttamente agli uomini di Serafino è fantascienza. Il raggiungimento della quarta posizione rimane fondamentale, ma sarà utile soltanto se i barcellonesi recupereranno almeno un punto agli scordiensi nelle prossime tre giornate. Ogni squadra deve pensare a se stessa, è chiaro. Non si riesce a immaginare, infatti, lo staff dell’Acireale immerso in calcoli percentuali nel tentativo di stimare tutte le probabilità di successo. Tuttavia ciascuno dei granata sa che vincere ogni gara da qui alla fine potrebbe non bastare. L’ambiente per questo è in subbuglio e i tifosi sono delusi.
La prossima trasferta di Giarre sarà tutt’altro che morbida, mentre i milazzesi giocheranno contro il Rosolini, già rassegnato ai play out. Un destino che non è ancora segnato, anche se la direzione seguita finora porta lontano dalla post season. Per il Real Aci, che invece milita nel campionato di Promozione, questi dubbi non esistono nemmeno. I granata hanno sognato, per un paio di settimane, di avvicinare le prime. Le doti tecniche della squadra hanno permesso una rimonta insperata, ma i fatti di Randazzo hanno vanificato ogni sforzo fatto negli ultimi mesi. Che il Città di Randazzo scendesse in campo più per cercar botte che per i tre punti era chiaro fin dall’allenamento del giovedì. Che la disputa sportiva di sabato scorso sia poi culminata in una maxi rissa non è stata una sorpresa per nessuno. La società si è molto lamentata per non aver ricevuto la protezione necessaria da chi avrebbe potuto presidiare lo stadio fin dal principio per sedare o addirittura scongiurare quanto è accaduto.
Mario Cardone