Tempi lunghi per la finanziaria regionale. Nei giorni scorsi il presidente della Commissione Bilancio, Nino Dina, ha dichiarato che il documento che è giunto alla loro attenzione è incompleto e non può essere discusso per poi giungere in aula. Il problema è che manca il bilancio. Infatti finanziaria e bilancio sono due cose diverse. Tempo fa l’assessore regionale al Bilancio, Alessandro Baccei, aveva fatto sapere che c’è un buco di diverse centinaia di milioni di euro. Per “tapparlo” è necessario l’aiuto del Governo nazionale che ancora non si è pronunciato. È vero che sono giunte diverse rassicurazioni ma nulla di concreto è stato fatto. Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha già dichiarato che non porterà in discussione in aula un provvedimento incompleto. «Mi sembra si possa parlare di una finanziaria quattro stagioni – ha commentato con una battuta Ardizzone -, doveva essere depositata in estate, siamo arrivati all’autunno, abbiamo superato il rigido inverno e siamo già in primavera. Non posso discutere di atti che non conosco».
«Noi abbiamo avanzato questa perplessità, ritengo correttamente – ha aggiunto Dina -. Sarebbe opportuno aspettare i tavoli romani, perché i due documenti, bilancio e finanziaria, sono indubbiamente collegati. Anche se capisco l’esigenza del governo di presentare a Roma i tagli previsti».
I tempi, però, sono stretti. Il 30 aprile prossimo scade infatti l’esercizio provvisorio.
Intanto il presidente della Regione Rosario Crocetta procede lungo il percorso della nuova finanziaria incontrando i rappresentanti sindacali relativamente alle norme di riduzione della spesa in materia di personale. Nel corso dell’incontro è stata precisata da parte del governo, la necessità di provvedere a un processo di equiparazione legislativo tra dipendenti regionali e statali. Il giorno successivo si è riunito un primo tavolo tecnico di confronto, alla presenza di tutti i sindacati, degli assessori all’Economia, Funzione pubblica e Lavoro, con i seguenti punti all’ordine del giorno: la necessità di inserire nella finanziaria tutte quelle norme che non sono oggetto di contrattazione specifica; di aprire immediatamente il tavolo di contrattazione Aran-Sindacati, per verificare se prima dell’approvazione della finanziaria da parte dell’Ars, si possa arrivare a un’intesa contrattuale; la verifica del sistema di equiparazione tra regionali e statali; l’individuazione di strumenti di riorganizzazione, in conseguenza anche degli esodi causati dai pensionamenti; la verifica della possibilità di revisione della L.R. 10/2000.