La Regione siciliana da quando è governata da Rosario Crocetta non ha vie di mezzo: o tutto tace oppure le polemiche impazzano ferocemente. È esattamente ciò che sta succedendo in questi giorni. Bilancio, finanziaria, formazione, forestali, sono gli argomenti del momento sui quali impazza il dibattito isolano. Tutti commentano, tutti criticano, tutti sentenziano. In effetti il quadro non è rassicurante. Nonostante gli sforzi di Alessandro Baccei, continuano a mancare un pugno di centinaia di milioni di euro, forse 700, per chiudere la finanziaria. Arriveranno da Roma o non arriveranno? La ragione direbbe di sì, visto che Crocetta e il premier Matteo Renzi sembrano essere in buoni rapporti. Ma potrebbe anche accadere qualcosa di imponderabile. Il plenipotenziario di Renzi in Sicilia, Davide Faraone, che mira ad occupare Palazzo d’Orleans potrebbe giocare un brutto scherzo all’attuale inquilino. Fantapolitica? Forse ma il Partito Democratico ha riservato a tutti degli splendidi colpi di scena. E poi, c’è stato un “Enrico stai sereno” e anche un “Rosario stai tranquillo”. Cambiano le parole ma il senso è lo stesso. Crocetta, però, è un osso molto più duro. Oltre a questo c’è anche la manifesta candidatura di Leoluca Orlando. Il percorso quindi è tutt’altro che facile per chiunque. Anche perché, prima o poi, il centrodestra si riorganizzerà e in Sicilia ha sempre una forza notevole. La questione dunque, nonostante tutto, rimane favorevole a Rosario Crocetta che, seppur tra mille difficoltà, è in grado di tenere duro e andare avanti.
L’ex sindaco di Gela ha sempre dimostrato di essere molto coriaceo e vendere la sua pelle prima del tempo sarebbe un atto perlomeno avventato. Oltre ai normali subbugli della politica nostrana c’è da valutare lo stato di salute di Lino Leanza. Al di là dell’umano e più che solidale augurio di una prontissima guarigione, la sua presenza e il suo ruolo sono sempre stati elementi equilibranti di ogni recente processo politico regionale. Una sua assenza prolungata o addirittura, ma speriamo assolutamente di no, una sua uscita di scena potrebbe avere gravi ripercussione sugli attuali equilibri.
Anche perché Crocetta è sempre un grande lottatore. Ecco quel che scrive sul suo profilo di Facebook: «Nella finanziaria regionale sono previste misure importantissime a favore dei comuni a partire dal contenimento della spesa per i gettoni dei consiglieri comunali. Sinceramente non vedo le difficoltà quando il lavoro di un consigliere viene valutato un terzo di un assessore. Ci sono stati e ci sono abusi che dobbiamo contendere. E questo solo a vantaggio della finanza locale. È previsto dentro finanziaria che una parte della programmazione europea venga gestita direttamente dalle città metropolitane e dai liberi consorzi, mentre la penale sulla indifferenziata è semplicemente una misura che serve a stimolare la raccolta differenziata, riducendo i costi che devono sostenere i comuni. I comuni virtuosi avranno a disposizione un fondo per la differenziata che proviene da quei comuni che virtuosi non sono e che non portano avanti alcuna iniziativa per favorire la raccolta intelligente dei rifiuti. È inaccettabile che in Sicilia la raccolta differenziata sia ferma al 10%, siamo all’ultimo posto in Italia e bisogna prendere seri provvedimenti.
«Sempre a favore comuni prevediamo una misura per assicurare i prospetti delle abitazioni favorendo così la crescita delle imprese edili e ai comparti ad esso collegati. La misura, da un lato introduce l’obbligatorietà e mette a disposizione fondi europei per il decoro urbano sia per il centro che per le periferie, dall’altro la tassazione per chi pensa che il decoro esterno non faccia parte del rispetto per la città, mentre rappresenta un incentivo alla bellezza, all’economia e al turismo. Chi pensa che si debba mantenere il degrado sbaglia, e trovo assurdo che qualcuno voglia difendere un sistema indifendibile. Inoltre nel 2017 nascerà Sicily Expo e anche in questo caso ne trarranno vantaggio i comuni. Trasferiamo risorse e introduciamo modelli virtuosi».