“Le vedove allegre”, una divertente satira sociale, sulla coppia, dove il “lutto” (a volte provocato da queste vedove), diventa inconscio desiderio di ribaltare i ruoli, da vittime a carnefici. È questo il senso e il contenuto della commedia ideata, scritta e interpretata da Barbara Gallo, che andrà in scena al Teatro Piscator a Catania sabato 18 alle 21 e domenica 19 aprile alle 18,30. Monologhi che diventano un unico spettacolo della memoria, della riflessione sulla vita di tutti noi e delle nostre strambe storie d’amore. Satira sociale, con un occhio attento alla coppia, alla sua solitudine, ai meccanismi a volte perfidi che la regolano, alla diffusa incapacità di comprendersi. Sotto la meravigliosa lente d’ingrandimento che l’ironia ci concede, la risata è tanto più liberatoria, quanto più nasce dalla verità, incredibilmente dal dolore.
Il lutto di queste vedove, “allegre”, perché libere dalla sofferenza e dal non amore, diventa simbolicamente, un sovvertimento di quello che accade ogni giorno nei fatti di cronaca. È come l’inconscio desiderio delle donne di ribaltare i ruoli, da vittime a carnefici. Una divertente catarsi dell’universo femminile!
Anche per gli uomini potrebbe essere interessante capire come poter concepire il dialogo con la donna, per non fare la fine di Agamennone, al ritorno dalla guerra di Troia. Si parte con “Il Divano” (liberamente tratto dall’esperienza personale dell’autrice), dove attraverso il racconto tragicomico della protagonista che osserva negli anni di matrimonio, la metamorfosi del marito in un divano, si arriva ad un finale inatteso e iperbolico come certo teatro dell’assurdo.
“La Nuca” del grande umorista e sceneggiatore, Marcello Marchesi, è un monologo dalla scrittura incisiva e raffinata, un’imbarazzante allegoria dell’incomunicabilità di coppia, portata al paradosso e per questo ancora più tagliente. “La Moglie Perfetta” tratta da un meraviglioso romanzo di Delibes è il ritratto di una passionale signora spagnola che si nasconde sotto il velo nero di una vedova borghese. Il pianto davanti alla salma si trasformerà via via in un gioioso atto di proclamazione della propria libertà.