Tre sono le giornate di campionato che mancano per concludere la stagione 2015-2016: partite che il Catania giocherà contro Brescia (sabato alle 15 allo stadio Rigamonti), Cittadella (al Massimino, sabato 16 maggio alle 15) e Carpi (venerdì 22 maggio alle 20,30 allo stadio Cabassi). La classifica dice che manca ancora la matematica certezza della salvezza per gli etnei, ma che la permanenza diretta nella serie cadetta, senza passare dai playout, è praticamente cosa certa. I punti a disposizione sono ancora 9, ma ai rossoazzurri ne bastano 5 per avere la sicurezza anche dell’aritmetica.
Il match contro le rondinelle
I siciliani guidati da Marcolin giocheranno contro la formazione lombarda, allenata da Calori, che in questo campionato è davvero colata a picco e adesso è a un passo dal baratro. La squadra biancoazzurra è una delle grandi deluse di questa stagione calcistica 2014/2015. Dati tra i favoriti a inizio stagione, Caracciolo e compagni sono penultimi e non hanno alcuna possibilità – a meno di un vero e proprio miracolo – di evitare una retrocessione in Lega Pro già scritta da settimane. «Attenti però a dare per sconfitti i bresciani», a dirlo è l’allenatore del Catania, Dario Marcolin, che delle rondinelle non si fida e invita i suoi a mantenere alta l’attenzione, oggi ancora di più visto il caos del match contro il Livorno buttato al vento al 97esimo per una disattenzione, che poteva essere evitata con un pizzico in più di concentrazione.
«Il Brescia ha sempre giocato meglio in questo campionato con le squadre più forti di lei – ha evidenziato l’allenatore Marcolin -. Non sarà semplice ne sono sicuro, dovremo essere concentratissimi».
Il futuro del Catania tra paventati nuovi allenatori e una nuova storia da riscrivere
Mancano ancora 270 minuti alla fine del campionato, ma radiomercato è già scatenata sul futuro degli etnei. Tante le ipotesi che si fanno sul prossimo allenatore della formazione etnea. Al momento non è certa una riconferma di Dario Marcolin, l’allenatore ha convinto a metà: spesso l’ex opinionista di Sky ha fatto delle scelte discutibili durante il match, dimostrando con dei cambi, che a fine partita si sono dimostrati sbagliati, di non saper leggere alla perfezione la partita nei 90 minuti. Se l’allenatore non dovesse essere riconfermato, si fanno già tre nomi come possibili successori. Una è certamente un’ipotesi suggestiva, le altre rappresenterebbero un ritorno al passato altrettanto affascinante. Tre dunque i nomi che circolano: il primo è quello di Zdeněk Zeman, che con il direttore sportivo Delli Carri – che invece sarà certamente riconfermato – ha già lavorato a Pescara. Gli altri sono due ex allenatori rossoazzurri: Stefano Colantuno, che ha già guidato in passato gli etnei lasciando un ottimo ricordo in città, e Pasquale Marino, che nel 2006 conquistò la serie A dopo ben 23 anni.
L’ultima parola la dirà sempre Pablo Cosentino, che con il suo stretto team di collaboratori sta lavorando per confermare parte della squadra di quest’anno e scegliere un condottiero per l’undici etneo, che sia in grado di riportare la squadra in serie A.
Antonietta Licciardello