In occasione della Corri Catania si è svolta a Piazza Nettuno la manifestazione “Canottaggio per tutti” organizzato dal Circolo Canottieri Jonica a dall’Associazione Italiana Persone Down. L’evento è stato promosso dal Rotary Distretto 2110 e da sponsor privati e ha avuto il patrocinio del Comune. L’obiettivo della manifestazione era quello di pubblicizzare l’indoor rowing e il canottaggio, le attività di solidarietà ma soprattutto far comprendere che i soggetti affetti dalla sindrome di down traggono beneficio psicologico e fisico da questo sport.
È stata Anna Ferrarello, insegnante di rowing, a guidare le varie squadre che si sfideranno e che negli anni sono diventati non solo un ottimo team di atleti, ma anche amici. La squadra catanese enormi successi a livello nazionale: la jonica è attualmente la seconda squadra d’Italia e l’atleta Daniela Teriacasi, qualche mese fa, ha partecipato ai test per la nazionale
Dal 2012 a praticare questo sport sono anche delle persone con la sindrome di Down che nel tempo si sono distinte per la bravura, volontà e simpatia grazie al progetto “Una Sudata per un Sorriso”, promosso dai soci rotariani Claudio Cinà e Luciano Sfogliano e, inoltre, finanziato dal Rotary International Sicilia e Malta, Distretto 2110 e di quattro Rotary Club: Acicastello, Catania Est, Catania Nord e Catania Sud. Grazie ai fondi sono state acquistate le macchine per praticare il rowing, che simulano esattamente il movimento del canottaggio.
L’esercizio fisico è di enorme utilità per gli individui con sindrome di Down, soggetti tendenti al sovrappeso e alla tachicardia. Tutto ciò può essere ridotto grazie a un programma e una pratica costante di attività sportiva e, il rowing risulta essere uno sport idoneo sia perché aumenta la forza aerobica, muscolare ed ossea, ma anche perché stimola socialità e adattamento in luoghi differenti da quelli vissuti nella quotidianità.
Maggiori info su questi atleti “speciali” si trovano sul gruppo Facebook una “Sudata per un sorriso” dove è possibile vedere video e foto in cui la voglia di gareggiare e l’incitarsi e farsi incitare dal proprio allenatore non è mai sterile ma diventa sana e gioiosa competizione. Non a caso il giuramento di questi atleti prima di ogni evento recita: “Che io possa vincere ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”.