Venerdì otto maggio è la data dell’incendio che ha bloccato l’aeroporto di Fiumicino da mezzanotte fino alle due del pomeriggio. E fu il caos per tutti i voli che dovevano atterare o fare scalo a Fiumicino. Oggi, venerdì 15 maggio, un guasto radar ha messo in tilt il traffico aereo sempre a Fiumicino. Non è durato molto forse poco più di mezz’ora e nel frattempo una nota dell’Enac informava che i sistemi alternativi si erano attivati subito. Ugualmente però il traffico aereo ha avuto un rallentamento, per qualche minuto anche un arresto e “i voli in arrivo – si legge in una nota dell’Enac – a Fiumicino e Cimpino sono stati dirottati in altri scali”. I collegamenti che stanno patendo di più questo ritardo sono quelli del centro-sud che ancora faticano a tornare alla normalità. Di certo sarà una coincidenza ma i venerdì a quanto pare sono neri per lo scalo della città eterna che quest’anno deve affrontare anche il Giubileo e tutti i suoi fedeli.
Tanto per non farci mancare nulla qualcuno parla già di “maledizione di Fiumicino”, ma va detto che, nello scalo romano, le cose succedono anche negli altri giorni della settimana. Ieri, ed era giovedì, tre algerini sono fuggiti da un aereo, diretto a Istanbul e già in movimento, forzando il portellone d’emergenza tra le facce allibite dei passeggeri. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine i tre – che avevano ricevuto un ordine di espulsione dall’Italia – sono riusciti a scappare. A piedi.
In compenso però sembra che siano stati trovati i colpevoli dell’incendio di giorno otto. È stata fatta un’ipotesi di reato per concorso in incendio colposo contro cinque dipendenti dell’azienda che si occupa della manutenzione degli impianti di condizionamento dell’aeroporto. Insomma da quanto si legge pare che si sarebbero serviti di un condizionatore portatile per raffreddare il quadro comandi o l’ambiente in generale. Il portatile però sarebbe stato difettoso. Da qui l’incendio.
Tra tutti questi condizionali di certo c’è che l’incendio c’è stato, che i tre algerini fanno i turisti a Roma e che qualcuno, adesso a quattro ore dal guasto al radar, sta ancora aspettando l’aereo per tornare a casa. Nel dubbio non resta che incrociare le dita e sperare bene per venerdì 22 maggio.
Monica Adorno