LA NOTA DI CGIL E FILCTEM CGIL – Si dichiarano “soddisfatti” per l’esito della visita del sindaco Enzo Bianco ai lavoratori della Myrmex di Catania, oramai al quarto giorno di protesta sulla terrazza del laboratorio della Zona industriale. Ma l’occupazione continua “e continuerà, così come abbiamo già detto – dicono i lavoratori – sino a quando la Regione non ci darà una risposta definitiva. Aspettiamo che il presidente Crocetta ci dica dove andremo a finire, e che ce lo dica di persona”.
Il primo cittadino stamattina ha incontrato i cassintegrati della Myrmex recandosi personalmente sul luogo occupato e si è impegnato a contattare al più presto la Regione Sicilia ma anche a riattivare un “tavolo” composto da rappresentanti di Palazzo Chigi, Ministero della Salute e Ministero delle Attività produttive proprio in considerazione del fatto che la vertenza “non può che essere considerata di caratura nazionale”.
“La visita del sindaco Bianco ci dimostra che le istituzioni, quando vogliono, sanno essere attente alle vertenze di lavoro che in questo caso non riguardano solo il destino di 69 famiglie ma anche l’impatto sul territorio di un’eventuale chiusura di una struttura d’eccellenza – commentano il segretario confederale della Cgil, Margherita Patti, il segretario provinciale della Filctem Giovanni Romeo e il segretario Uiltec Uil, Alfio Avellino-.
Gli impegni presi da Bianco aprono nuovi spiragli, ma è comprensibile la scelta dei lavoratori di mantenere l’occupazione. Troppe volte il caso Myrmex è stato dimenticato dalla Regione, quella stessa Regione che ne aveva ufficialmente delineato il destino con prospettive di rilancio a fronte di cordate proposte da essa stessa. Ora il conto alla rovescia verso la scadenza dell’ultimo ammortizzatore, nel febbraio 2016, è oramai scattato”.
Più volte lavoratori e sindacalisti hanno lanciato appelli alle istituzioni locali affinché il laboratorio Myrmex venga acquisito “e rilanciato con soluzioni che consentano al centro di ricerca di esprimere le proprie potenzialità professionali e di sviluppo sul territorio” , ma senza esiti concreti. I dipendenti hanno anche inviato il loro curriculum vitae all’azienda dalla quale provengono, la Pfizer (che poi cedette il laboratorio ad altra proprietà con gli esiti oggi ben noti) . Quest’ultima continua ad assumere ma non sembra essere interessata alla riassunzione dei suoi ex dipendenti.