Allo stadio Cabassi vince la noia, ma alla fine a gioire sono state entrambe le squadre. Il Catania ottiene un punto dopo un match con poche emozione che si conclude sullo 0-0, mentre il Carpi già promosso in serie A non ha messo più di troppo i bastoni tra le ruote ai rossoazzurri e si è goduto la festa di una storica promozione in serie A. una stagione decisamente fallimentare quella vissuta dai rossoazzurri che salutati a inizio anno come i favoriti e dopo un mercato di riparazione milionario, non sono riusciti ad andare oltre a una soffertissima salvezza, chiudendo il campionato solo alla giornata numero 42 tra mille palpitazioni. Per polemizzare su quanto non ottenuto in quest’annata sfortunata, per fare processi e pensare al domani cis sarà tempo. Per stanotte i tifosi si limiteranno a gioire per una salvezza che va oltre al risultato sportivo: mantenendo la categoria il Catania si è anche salvato da un non improbabile default.
Le scelte di Marcolin
Formazione quasi obbligata, viste le assenze di Castro, Rinaudo e Martinho per l’allenatore dei rossoazzurri, Dario Marcoli. Solito 4-3-3 con Gillet tra i pali, Del Prete a destra e Mazzotta a sinistra, con Schiavi e Ceccarelli al centro. Il ballottaggio del posto dello squalificato Rinaudo, è stato vinto da Escalante su Odjer, che è stato, dunque, costretto ad accomodarsi in panchina. Al suo fianco Coppola e Sciaudone. In attacco Rosina è stato scelto per assistere Maniero e Calaiò, che tra l’altro sono scesi in campo anche per vincere il titolo di capocannoniere della serie B.
La partita
Si sono affrontate due squadre che sono scese in campo con sentimenti opposti: il Carpi – vera sorpresa del campionato di B –ha vinto il campionato cadetto, mentre i rossoazzurri grandi favoriti a inizio stagione si sono ritrovati più volte costretti a leccarsi le ferite collezionando errori su errori. Nel primo tempo la vera protagonista è la noia con il pubblico di casa che inizia a far festa dal primo minuto ed è la vera star della partita in attesa di vedere il Carpi alzare la coppa della vittoria. Si deve arrivare al minuto numero dieci per la prima emozione. Calaiò si presenta in area alla rincorsa di una palla vagante, prova in tiro al volo, ma la posizione non è delle migliori. Così si registra un nulla di fatto. Poco altro da raccontare fino al minuto numero 44 quando gli etnei vanno vicinissimi al gol: il difensore centrale Ceccarelli è sfortunatissimo nel colpire un palo raccogliendo un assist di Calaiò. Si va al riposo su un soporifero 0-0. Nessun cambio nel secondo tempo nelle due formazioni, partita ancora molto monotona. Poco Carpi e Catania presente solo a sprazzi. Al 57esimo gli etnei sono pericolosi con Sciaudone che tenta un tiro cross, che in qualche modo la difesa della squadra di casa respinge. Ci provano poi con poca convinzione ancora Maniero e Sciaudone, ma il match finisce a reti inviolate con il Catania che festeggia una salvezza che in alcuni momenti della stagione era sembrata addirittura insperata.
La ricostruzione
Solo qualche giorno per riordinare le idee e poi sarà il momento di fare tabula rasa e ricominciare da zero, per provare a ricostruire quanto distrutto negli ultimi due anni. Si partirà dalla dirigenza, dove ci saranno delle novità, ma ancora è troppo presto per parlarne. Non sarà più Dario Marcolin a guidare la squadra nella prossima stagione; degli attuali 30 giocatori in rosa dovrebbero restarne una decina: quelli arrivati durante il mercato di gennaio. Una cosa è certa chi resterà a Catania, lo farà con l’obiettivo di centrare la promozione diretta il prossimo anno.
Antonietta Licciardello