È stato fatto brillare stamattina alle 11.20 l’ordigno che era stato ritrovato nel fondo n. 12 in “Contrada Jungetto”. La notizia è arrivata con un comunicato della Prefettura di Catania. Unico comunicato da noi ricevuto in merito a questa vicenda che è stata comunicata alla città di Catania solo grazie a un comunicato della Sac SpA arrivato ieri (03.06.2015) in tarda mattinata. Sempre in data 03 giugno 2015 la Prefettura pubblicava sul proprio sito la propria Ordinanza.
Quella che si è svolta oggi è stata un’operazione non da poco che ha coinvolto un territorio abbastanza vasto di Catania e Misterbianco con un’estensione di circa un chilometro quadrato. E non solo, sono state tante le forze dell’ordine coinvolte, oltre alla necessità di evacuare abitazioni e negozi, cancellare voli e treni e predisporre posti di blocco. Con un solo giorno di anticipo, purtroppo, anche se pare che prassi vorrebbe che comunicazioni di questo genere venissero fornite alla popolazione con un’anticipazione maggiore. Almeno 48ore ci dicono i bene informati, anche perché l’Italia non è nuova a questi ritrovamenti e a tutto ciò che ne consegue. Allora abbiamo fatto una ricerca e abbiamo trovato tanti casi, ve ne proponiamo uno su tutti che riguarda il comune di Albisola, in provincia di Savona. In terra ligure l’ordigno è stato ritrovato il 25 febbraio 2015 e l’ordinanza del Prefetto (clicca qui per leggerla) che ne ordinava il brillamento – predisposto per il 9 aprile – era del 31 marzo. All’ordinanza del Prefetto seguiva quella del sindaco di Albisola Superiore (clicca qui per leggere ordinanza sindaco) in data 02.04.2015 cioè una settimana prima, con la quale si predisponevano e permettevano tra le altre cose persino una sorta di volantinaggio selvaggio per avvisare il più possibile la popolazione. Nella cittadina in provincia di Pistoia vennero cambiati – e comunicati – i percorsi degli autobus e messi a disposizione degli abitanti – sin dal giorno precedente – parcheggi “sicuri”.
Gli amministratori di Albisola sono stati bravi? A leggere le carte sembra che abbiano pensato alla popolazione con più cura e attenzione di quanto non sia stato fatto all’ombra dell’Etna. Ma va anche detto procedure di questo genere sono previste da norme e circolari. Norme che distinguono tra interventi semplici e interventi complessi quando bisogna rendere inerte una bomba. Il rinvenimento della bomba fatta esplodere oggi a Catania rientra – in quanto bomba di aereo – nel secondo caso. E a definirlo “intervento complesso” è la circolare del Ministero dell’Interno n. 14520/57(3) (clicca qui per leggere la
circolare) del 18 dicembre 2014, che individua anche i campi di operatività di ciascun ente, dalla Prefettura, al Comune, alla Regione, In più, il Prefetto di Catania nella sua stessa ordinanza del 1° giugno 2015 fa carico alle amministrazioni di Catania e Misterbianco della “capillare informazione” alle persone interessate allo sgombero nel raggio interessato dall’ordinanza, cioè mille metri dall’ordigno. Visto che lo sgombero prevedeva anche la chiusura di diverse strade, sarebbe stato opportuno prevedere almeno un comunicato stampa da una o da entrambe le Amministrazioni comunali? In fondo lo stesso Comune di Catania nel 2011 aveva inviato un comunicato stampa per una bomba rinvenuta a Pantano d’Arci e da lì rimossa.
A dirla tutta ce ne saremmo aspettati uno anche dalla stessa Prefettura che ha comunicato alla stampa solo l’avvenuto brillamento…
Monica Adorno
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IL COMUNICATO DELLA PREFETTURA DEL 04.06.2015 ORE 16.38 – «Nella mattinata odierna, come disposto con ordinanza prefettizia datata 1 giugno corrente, gli artificieri del 4° Reggimento Genio Guastatori hanno effettuato le operazioni di bonifica e rimozione di un residuato bellico di oltre 113 kg – risalente al 2° conflitto mondiale – ritrovato in contrada “Jungetto” del Comune di Catania. L’ordigno è stato fatto brillare alle 11.20 nel luogo di ritrovamento. In concomitanza delle citate operazioni – coordinate dalla Prefettura – era stata disposta la chiusura dello spazio aereo nonché l’interruzione del traffico ferroviario sulla linea Catania –Palermo e viario nell’area circostante, con l’individuazione di percorsi alternativi, dalle ore 08.00 alle ore 13.00. Le operazioni di brillamento e bonifica si sono concluse prima del tempo previsto e non essendo state segnalate criticità, alle ore 11.30 è stata disposta la cancellazione del Notam, la riapertura dell’aeroporto e, dopo le verifiche tecniche effettuate da RFI, la riattivazione del traffico ferroviario e di quello viario. Conseguentemente alle ore 12.30, si è proceduto alla chiusura del Centro Coordinamento Operazioni, costituito presso la sala operativa di protezione civile di questa Prefettura. Nelle attività connesse alle operazioni di brillamento sono stati impegnati militari del 4° Genio Guastatori di Palermo, i Comuni di Catania e di Misterbianco, la Provincia Regionale – Libero Consorzio Comunale – Questura, Comando provinciale Carabinieri, Comando provinciale Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Comando provinciale Vigili del Fuoco, Comando 41° Stormo A.M., Sezione di Polizia Stradale, Sezione di Polizia Ferroviaria, Dipartimento Regionale Protezione Civile, i Comandi Polizia Municipale di Catania e di Misterbianco, CRI Militare, ENAC, SUES 118, Azienda Sanitaria Provinciale, Compartimento ANAS, RFI, ENEL, SNAM, TELECOM e TERNA per un totale di n. 167 uomini e n. 68 mezzi».