“Ormai ho inquadrato il campionato di serie B, l’anno prossimo arrivo primo”, peccato che forse non ci sarà nessun campionato al quale partecipare… Quella che avete appena letto è l’ultima delle intercettazioni che hanno “incastrato” il patron degli etnei, Nino Pulvirenti, posto agli arresti domiciliari per frode sportiva con l’accusa di aver comprato 5 partite del campionato di serie B 2014-2015; prima per salvare la squadra dalla retrocessione e in un secondo momento per utilizzare i risultati sportivi e arricchirsi ai fini del calcio scommesse. Insieme al presidente Pulvirenti, sono finiti sotto inchiesta l’amministratore delegato Pablo Cosentino e l’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri, Giovanni Impellizzeri (titolare di un noto centro scommesse), l’avvocato Fernando Arbotti, Piero Di Luzio e Fabrizio Millozzi.
L’operazione che ha mandato nella bufera il Calcio Catania è stata denominata “I Treni del Gol”, perché i giocatori che sono stati “corrotti” per “comprare” le singole partite di serie B, venivano chiamati nelle intercettazioni “treni”.
Il procuratore Giovanni Salvi, incontrando i giornalisti, ha dichiarato che tutta la vicenda è partita da una denuncia di Pulvirenti che dopo essere stato minacciato da alcuni tifosi per i risultati negativi della squadra, si era recato in Procura per denunciare quanto stava accadendo. Da lì è partito tutto e gli investigatori hanno anche iniziato a indagare e hanno messo sotto controllo il telefono del patron degli etnei, scoperchiando un vero e proprio vaso di pandora, di cui questi sono solo i primi risultati, visto che l’indagine è ancora aperta.
Ogni giocatore, ogni “treno” aveva il costo di diecimila euro, dunque, ogni singola partita comprata aveva un costo che oscillava dai diecimila euro in su. Il sistema di compravendite di partite era certamente molto articolato e a un certo punto la dirigenza etnea (a capo della vicenda il patron Nino Pulvirenti e l’amministratore delegato Pablo Cosentino), che inizialmente aveva cominciato a comprare partite solo per salvare il Catania dalla Lega Pro, ha iniziato a sfruttare la stessa organizzazione messa su per evitare la retrocessione per lucrare sui risultati delle gare e guadagnare attraverso le scommesse.
Cinque i match finiti sotto accusa: Varese-Catania del 2 aprile (3 a 0 per il Catania), Catania-Trapani dell’undici aprile (4 a 1 per i rossazzurri), Latina-Catania del 19 aprile (2 a 1 per il Catania); Catania-Ternana del 24 aprile (2 a 0 per i siciliani); Catania-Livorno del 2 maggio (un pari 1 – 1). Ma c’è anche una sesta partita contro cui si sta ancora indagando, quella contro l’Avellino.
Il presidente Nino Pulvirenti dopo la sconfitta a Chiavari contro l’Entella e dopo aver assaporato il concreto rischio di una retrocessione che sembrava dietro l’angolo ha deciso di attivarsi per capire come poter salvare la stagione in maniera non esattamente lecita. Da quel momento in poi gli incontri del campionato del Catania sarebbero stati pilotati con l’obiettivo primario di salvare la stagione.
A mettere i soldi a disposizione della società sarebbe stato Impellizzeri, che ha poi – vista la sua professione – ha sfruttato la situazione per scommettere online e lucrare sulla vicenda. I giocatori venivano contatti grazie ai rapporti di Arbotti con molti tesserati di altre squadre di serie B. Allo stato attuale sono 19 gli indagati, tra questi i calciatori indagati figurano anche Pagliarulo e Daì del Trapani, Fiamozzi del Varese, Bruscagin del Latina e Bernardini del Livorno.
Nella casistica di eventi di questo tipo è forse la prima volta che la compravendita delle partite sono correlata al calcio scommesse: si è – se così si può dire – unito l’utile al dilettevole.
Questo rappresenta il punto più basso per il calcio Catania dopo la radiazione del 1993. Ci saranno due inchieste parallele quella penale e quella sportiva: la pena più grave potrebbe essere una nuova radiazione. Al momento i calciatori tesserati con la società rossoazzurra, continuano restano sotto contratto con la formazione etnea, si svincoleranno solo nel caso in cui la società sarà radiata o dovesse in qualche modo essere dichiarata fallita per debiti sportivi.
Antonietta Licciardello