Un’onta sul Calcio Catania, anche se la vera onta la sta subendo la città di Catania da ieri mattina. Un risveglio assurdo che non ci saremmo aspettati. Sì, è vero da mesi si rincorrevano voci tra i tifosi o nei bar in cui si affermava “s’accattau a pattita”. Ma sembrava più la verve di quella classica ironia catanese che non crede alle cose positive e ai risultati positivi, non la certezza di una realtà che poteva abbattersi a muso duro non solo sui tifosi ma anche sulla città. E quelle voci adesso diventate reali (forse) racchiudono in loro tanto di quello sdegno che è difficile da raccontare. In ginocchio in questo momento, davanti a tutti i telegiornali, non c’è solo Pulvirenti o Cosentino c’è Catania tutta spiattellata in ogni dove e additata come la madre dei corrotti. Per una partita, anzi cinque e forse sei visto che tra i nuovi indagati pare ci sia pure l’Avellino che si aggiunge a Trapani, Varese, Ternana, Livorno e Latina. I dirigenti incriminati avrebbero acquistato la vittoria di queste partite ma le cifre che escono lasciano interdetti. Diecimila euro a partita, anzi a giocatore, si dice, un “treno” tanto costerebbe, eppure sembra poco. In ambienti dove sono i milioni che muovono le pedine, diecimila euro sembrano quelli giusti per comprare i cornetti della colazione. Ma di certo avrò capito male, del resto io di sport non ne capisco. Il Catania lo seguo perché fa parte della mia vita e del mio lavoro, un po’ come la via Etnea ma a parte questo non gli dedico la forza e la passione che i suoi tifosi emanano da tutti i pori. Eppure tutte le volte che il Catania vinceva, vincevo anche io e tutte le volte che ha perso, ho perso anche io.
La notizia con cui mi sono svegliata ieri mattina non è stata una bella notizia. E non solo perché gli onori della cronaca hanno incoronato il calcio catanese come il peggiore d’Italia, in fondo che il calcio fa acqua da tutte le parti lo sappiamo da tempo. I suoi scandali sono all’ordine del giorno e magari ciò che stiamo sentendo in questi giorni sarà soppiantato da altri ancora più gravi. In un moto di insulsa follia potremmo scoprire che a essere state truccate non sono state solo le partite della serie B di quest’anno, ma anche quelle di quando giocava in serie A due anni fa. Cosa succederebbe in questo caso? Annullerebbero il campionato di due anni fa e toglierebbero alla Juve lo scudetto di quest’anno? Chi lo sa. Queste sono solo elucubrazioni mentali e lasciano il tempo che trovano. Le cose vere, quelle che possiamo toccare con mano in questo momento, hanno altre sfumature. Hanno il colore rosso e azzurro della passione di Massimino che per il Catania avrebbe dato la vita, e il nero della rabbia che avrebbe provato in questo momento se fosse stato ancora vivo. E sembra che oggi sia morto per la seconda volta.
Monica Adorno