L’aeroporto di Fontanarossa, da tempo intitolato a Vincenzo Bellini anche se non se lo ricorda mai nessuno, è stato finalmente inserito tra quelli di rilevanza strategia d’Italia. Insieme a Fontanarossa c’è entrato di diritto anche quello di Comiso. Una decisione che si aspettava da tempo e che è frutto di una proposta del ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Graziano Delrio, fatta dopo la Conferenza Stato-Regioni e dopo la visita a Catania del 24 luglio scorso.
«L’aeroporto di Catania è ormai ufficialmente uno scalo strategico, come la Sac sostiene da anni. È un avallo importante, un successo corale, certamente della società di gestione, ma anche di chi ha sostenuto, pure in sede politica, le nostre ragioni a difesa di un’area vasta di enorme importanza per l’economia siciliana». Lo hanno dichiarato il presidente Sac, Salvatore Bonura, e l’amministratore delegato, Gaetano Mancini, commentando l’approvazione in sede di Consiglio dei ministri dello schema di decreto presidenziale sugli scali di interesse strategico e nazionale.
«Consideriamo la scelta del governo centrale un riconoscimento alla serietà del nostro lavoro e alla bontà dei progetti elaborati – hanno proseguito Bonura e Mancini – ma è chiaro come sia anche segno di una rinnovata attenzione per la città di Catania e la Sicilia orientale, visto anche l’importante risultato dell’aeroporto di Comiso, consacrato scalo di interesse nazionale».
«Finalmente e una volta per tutte è stato riconosciuto l’interesse nazionale dell’aeroporto di Comiso, una infrastruttura oggettivamente di grande importanza per lo sviluppo del territorio ibleo e del distretto sud-orientale della Sicilia». Lo hanno dichiarato il presidente Soaco, Rosario Dibennardo, e l’amministratore delegato, Enzo Taverniti, commentando l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dello schema di decreto del presidente della Repubblica sugli scali di interesse strategico e nazionale.
«In concerto con la Sac e con il Comune, sono anni che la Soaco si batte per tale obiettivo», hanno proseguito Dibennardo e Taverniti, «nell’ottica di un sistema integrato Catania-Comiso che possa essere motore propulsivo di un’area vasta fra le più attive e produttive del Mezzogiorno. Con rinnovato entusiasmo continuiamo a lavorare per la crescita del “Pio La Torre”, valutando gli investimenti da fare e le rotte su cui puntare per rafforzare l’offerta principalmente turistica, non tralasciando comunque quella business».
“Dobbiamo anche all’accresciuta reputazione della città il giusto riconoscimento all’aeroporto di Catania deciso dal Governo”. È stato il commento del sindaco di Catania Enzo Bianco alla notizia che lo scalo di Fontanarossa è stato inserito tra i dodici di particolare rilevanza strategica del Paese. Anche il bacino della Sicilia orientale costituito dagli aeroporti di Catania e Comiso è stato inserito tra i dieci principali d’Italia.
“Ringrazio di cuore – ha detto Bianco – il ministro dei Trasporti e le Infrastrutture Graziano Delrio che ha dimostrato grande attenzione nei confronti di Catania e del suo sistema infrastrutturale, dalla metropolitana al porto, fino all’aeroporto. Non si tratta di un regalo visto che lo scalo è il maggiore del Meridione e si è guadagnato il riconoscimento grazie al lavoro svolto e alle cifre di crescita registrate. La decisione del Governo va inoltre inquadrata nell’ambito del sistema della Città Metropolitana e, ancora di più, nel progetto del Distretto del Sud est. Catania, in questo modo, continua a rappresentare un punto di riferimento economico, imprenditoriale, finanziario e culturale per lo sviluppo dell’intera Sicilia orientale”.
Anche Confindustria Catania ha espresso soddisfazione per l’inserimento dell’aeroporto catanese tra i 12 scali italiani ai quali viene riconosciuta rilevanza strategica nell’ambito del piano varato dal Governo. Si tratta di un risultato importante al quale gli imprenditori guardano con interesse e fiducia per l’effetto moltiplicatore che ciò potrà avere sugli investimenti e sull’economia. Si conferma quindi il ruolo baricentrico del nostro territorio rispetto al distretto del sud- est dell’isola, che dovrà sempre più ragionare nell’ottica di un’economia integrata per aumentare la propria competitività. In questo senso, il nostro sistema infrastrutturale, costituito da porto, aeroporto e interporto assume, oggi più che mai, un ruolo centrale quale propulsore di sviluppo.