Catania – “Le false società, le nuove opportunità di welfare ed i beni confiscati alla mafia”. È questo il titolo del convegno organizzato dalla sezione provincia di Catania dell’Associazione nazionale Consulenti del lavoro. L’incontro, programmato per domani all’Hotel Sheraton di Catania con inizio alle 15 per la registrazione dei partecipanti, affronterà il tema delle buone pratiche di riutilizzo sociale dei beni confiscati con un parterre di relatori davvero notevole moderati da Guido Sciacca vice presidente nazionale Ancl.
Il primo intervento sarà quello di Nello Musumeci, deputato regionale e presidente della Commissione regionale Beni confiscati alla mafia. A seguire: Vincenzo Barbaro, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Palermo; Cristiano Leonardi, avvocato penalista di Catania; Adriana Muliere, vice questore aggiunto e segretaria regionale Ugl della Polizia di Stato (Sicilia); Erasmo Palazzotto (Sel), deputato della Camera e vice pres. della commissione Esteri, e Chiara Barone, presidente di Addiopizzo.
Nel 2014 è stato promosso un primo censimento delle esperienze positive di riutilizzo dei beni confiscati alle mafie da parte delle realtà del terzo settore, dell’associazionismo, del volontariato e della cooperazione. Il censimento è stato realizzato in preparazione alla Conferenza Nazionale sui beni confiscati che si è svolta lo scorso 1° marzo in Campidoglio, in occasione dei 18 anni di applicazione della legge n.109/96. I Forum regionali sono stati realizzati in Calabria, in Campania, in Puglia, in Sicilia, in Lombardia per il Nord Italia e Roma per il Centro Italia, con l’obiettivo di individuare e conoscere tutti i soggetti assegnatari dei beni confiscati e raccogliere esperienze, criticità, nuove idee, buone prassi e proposte di modifica normativa. Sono state 395 le realtà sociali censite che rappresentano trecentonovantacinque buone pratiche di gestione di beni confiscati. Il 65,8 per cento di queste realtà sono localizzate nel Sud Italia, il 25% nel Nord e il 9% nel Centro Italia. La regione con il maggior numero di esperienze positive è la Sicilia con 99 buone pratiche da parte delle realtà sociali, seguita dalla Lombardia con 75 realtà sociali. Terza la Campania con 64. Trecentonovantacinque esperienze che fotografano un paese reale tra riutilizzo sociale, impegno e corresponsabilità. Un messaggio concreto che testimonia che, quando lo Stato da un lato e i soggetti della società civile organizzata (cooperative sociali, associazioni di volontariato e di promozione sociale, onlus e imprese sociali) dall’altro, operano fattivamente, producono i frutti positivi di una nuova cultura della valorizzazione e promozione del bene comune.
Analizzando in dettaglio le 395 realtà sociali, si evidenzia che il 58,5% del totale sono rappresentate dalle associazioni, il 23,4% sono cooperative mentre 2,3% riguardano Fondazioni e Comunità. Nello specifico le realtà sociali assegnatarie dei beni confiscati operano nel 22% in attività per minori, il 13,4% operano con i diversamente abili, il 13% per il reinserimento lavorativo, il 5,8 con soggetti con patologia di farmaco dipendenti, il 4% con gli anziani e i migranti e il 2,7 % per comunità di donne vittime di violenza. Il 29,6% operano in altri settori di intervento.
Il censimento di Libera, non ancora completo, vuole mostrare i tanti esempi positivi di riutilizzo di beni confiscati attraverso i quali le comunità locali hanno dato una risposta concreta alla domanda di legalità che la cittadinanza pone sui territori. Le tante esperienze censite mostrano come è possibile sviluppare una sana occupazione e servizi per il territorio e rappresentare un moltiplicatore di fiducia per i cittadini.
Dal mese di marzo 2015 è in corso un aggiornamento costante che ha visto aumentare in Lombardia il numero delle buone pratiche da 75 a 116, l’individuazione di una nuova esperienza di riutilizzo in Abruzzo e l’approfondimento del lavoro di censimento in tutte le Regioni.
Al convegno, che dà diritto ai consulenti del lavoro a 4 crediti ai fini della formazione continua, è prevista la partecipazione di Gianni Gruttadauria, promozione e sviluppo FonARCom.