L’allerta meteo emanata ieri dalla Protezione Civile prevedeva un codice rosso per il rischio idrogeologico in quasi tutta la Sicilia e la corsa alle delibere dei sindaci per invitare i cittadini alla prudenza e chiudere le scuole sono state quasi unanimi, con un tam-tam di allerta che ha messo tutti sul “chi va là”. Ecco perché chi, oggi, doveva per forza andare a Palermo si è lasciato giustamente convincere – spinti anche dalla preoccupazione di amici e familiari – a non prendere la macchina e di affidarsi ai famosi treni Minuetto che dall’11 aprile fanno servizio “accelerato” sulla linea Catania-Palermo garantendo spesso – ma non oggi – l’arrivo a destinazione in tre ore o poco meno. E così eccoli alla Stazione di Catania in tempo per prendere il treno che è partito alle 7.38 dal capoluogo etneo: tra pendolari, turisti e occasionali saranno circa 150 persone. Il treno parte e si va ma i problemi iniziano quasi subito e sono proprio i passeggeri a raccontarcelo durante una telefonata di lenta esasperazione e rassegnazione. Ed eccolo il loro racconto che riportiamo senza togliere o aggiungere nulla
«Alle 9,20 il treno Catania-Palermo si è fermato per un’interruzione della corrente elettrica. Siamo rimasti fermi quasi un’ora all’altezza di Enna-Leonforte. Alle 10.20 ci hanno detto che ci avrebbero fatti fermare a Caltanissetta perché c’era un problema di fango nei binari. Dopo abbiamo scoperto che il problema era stato causato da un treno deragliato a causa di una frana. Siamo scesi dal treno a Caltanissetta e dopo un’ora sono arrivati tre pullman che hanno caricato tutti i passeggeri del treno per portarci a Rocca Palumba da dove avremmo dovuto prendere un treno che ci avrebbe portato a Palermo. Ci hanno anche detto “non possiamo portarvi direttamente a Palermo perché c’è una frana nel territorio che impedisce di portarvi a Palermo in modo diretto”. Saliamo quindi per le montagne e arriviamo a Polizzi Generosa, ma siamo dovuti tornare indietro perché c’era un’altra frana. A questo punto abbiamo preso un’altra strada e adesso (sono le 14,15) siamo di nuovo fermi a pochi chilometri da Valle d’Olmo, in mezzo alla campagna – con le nuvole sopra di noi che non promettono nulla di buono se non il diluvio universale raccontano ancora i passeggeri con la voce rotta tra la voglia di piangere e la disperazione – e in mezzo al fango. Il primo pullman che guidava questa strana carovana è rimasto bloccato con le ruote in mezzo al fango e non può tornare indietro. Stanno facendo scendere i passeggeri proprio adesso. Nel frattempo siamo stati avvisati che sta arrivando l’Anas con una macchina per spalare la neve e il fango per liberare la strada e il pullman. Non sappiamo cosa dire, non sappiamo cosa fare. Tra i passeggeri c’è una ragazza che doveva discutere la tesi di laurea che, ovviamente, oggi non discuterà; ci sono dei turisti che dovevano prendere un aereo che non prenderanno, ma soprattutto c’è l’autista di quest’autobus che non doveva neanche essere qui. Quest’autista, infatti, oggi era in ferie perché sua moglie è in sala parto per far nascere il loro bambino. È stato chiamato d’urgenza perché non c’era nessuno che poteva effettuare questo servizio ed è disperato, e quasi in lacrime anche lui, di non poter essere accanto a sua moglie. In tutto questo siamo ancora fermi qui, senza che nessuno abbia avuto la possibilità di andare in bagno da stamattina, con i cellulari ormai quasi scarichi e senza sapere se e quando riusciremo a uscire da questa odissea».
AGGIORNAMENTO – Alle 15.38 i tre autobus sono ancora bloccati a Valle d’Olmo. Ci sono le ruspe promesse dall’Anas, ci sono le squadre dei vigili del fuoco e ci sono i passeggeri ancora bloccati lì.
AGGIORNAMENTO DELLE 17 – I tre pullman stanno procedendo a marcia indietro per un tratto di 3 km a fianco di un burrone. I passeggeri li immaginiamo fuori dai pullman, ma continuano a essere senza cibo, con le batterie ormai totalmente scariche dei telefonini, senza la possibilità di fare una pipì e senza acqua.
AGGIORNAMENTO DELLE 19.30 – Due dei tre pullman sono arrivati a destinazione a Palermo dopo una sosta a Termini Imerese. La marcia indietro di tre km sull’orlo di un dirupo a Valle d’Olmo è stata fatta con i passeggeri a bordo. Il terzo pullman (che poi era il primo della carovana) non è ripartito con gli altri perché era impantanato nel fango né i passeggeri erano potuti scendere. Dalle notizie che abbiamo avuto pare che sia stata necessaria un’altra ora per liberarlo dal fango. quindi se tutto va bene non arriveranno a Palermo prima di un’ora e mezza o due.
Monica Adorno